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Cosa resta di quella Reggio Calabria che non c’è più? Ricordi, immagini sbiadite dal tempo e racconti che attraversano generazioni. Il nostro viaggio attraverso i siti che incarnano la memoria storica della città prosegue con un bar che è stato un vero e proprio simbolo della via Marina.
Conosciuto come Luca, questo in realtà si chiamava bar Riviera D’Agostino. Aperto nel lontano 1952 e chiuso definitivamente nel 2017, era un fiore all’occhiello di Reggio Calabria, per le sue dolci bontà e perchè spesso frequentato da cantanti, artisti e non solo. A raccontarci questa realtà, emblema di un’epoca ormai sbiadita, Danilo D’Agostino, il figlio del proprietario e fondatore.
In questo locale di soli 24 metri quadri, all’interno faceva fino a 400 posti a sedere, tra gli anni ’60 e ’70 sono passati i più grandi cantanti in voga a quei tempi che si trovavano di passaggio in città per esibirsi all’indimenticabile Rotonda sul mare, altro simbolo di un tempo perduto.
Ma chi erano le stelle che si facevano coccolare dalle delizie del bar, celebre anche per la sua intramontabile panna artigianale? A fare tappa sulla via Marina, Domenico Modugno, Claudio Villa, Johnny Dorelli, Rosanna Fratello, Tony Renis, solo per citarne qualcuno.
Danilo, il più piccolo dei figli, illustra a ReggioToday le curiosità che papà Giuseppe e mamma Emma in questi anni gli hanno raccontato su questo luogo iconico: “Mio padre, oggi scomparso, lavorava nella nave da crociera Stella polare e con i soldi guadagnati ha aperto tre bar, uno a Firenze e due in città: il bar Riviera e un altro sul corso Garibaldi, frequentato soprattutto dai giocatori della Reggina, da qui la nascita del cono amaranto.
Era l’unico bar esistente in questa zona il nostro bar Riviera e qui si riproponeva l’antica ricetta del gelato fatto con la neve, tramandata da nonno Sebastiano che faceva il gelatiere. Una curiosità: il bar era conosciuto come da Luca, in realtà, Luca era il nome di mio zio, il nostro vero nome era appunto Riviera”. Il bar, come racconta Danilo D’Agostino, era il regno del gelato artigianale che veniva preparato tutto con materie prime e senza preparati.
Invece, cosa dire sui vip che passavano dal locale?
“Da noi frequentavano i fratelli Reitano e fu proprio mio padre a regalare la prima fisarmonica a Gegè. Indimenticabile, inoltre, il Giro d’Italia, quando Mike Bongiorno, presentatore della manifestazione, è venuto a regalare i cappellini. Tra gli invitati al matrimonio dei miei genitori c’era anche Aurelio Fierro che doveva cantare al ricevimento ma poi non è potuto venire. Conserviamo ancora il biglietto in cui si scusa per non esserci potuto essere”.
Ma cosa resta oggi del bar Luca?
Una saracinesca abbassata e tanti aneddoti che profumano di nostalgia: “Rimangono i ricordi di due generazioni, ricordi positivi. Resta anche il ricordo di mio padre sempre umile e pronto ad accogliere tutti nel suo bar. Restano i ricordi di un posto frutto di tanti sacrifici e di me bambino in braccio a mio padre che mi faceva ammirare nello Stretto la meraviglia dell’effetto Fata Morgana”.
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