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Le tombe monumentali di interesse storico e artistico sono, appunto, private, tanto che, anche volendo farlo, il Comune non può mettere mano a pulizia e restauri senza autorizzazione scritta delle famiglie a cui appartengano. In passato è anche successo che qualche famiglia non lo concedesse anche se gli era stato assicurato che nulla sarebbe stato a carico suo, temendo di ritrovarsi a spendere qualche euro di tasca propria
«La pubblica amministrazione ha particolarmente a cuore la gestione dei 35 cimiteri genovesi, non solo nel periodo dei Santi e dei defunti, ma per tutto l’anno»: così in Consiglio Comunale l’assessore i cimiteri Marta Brusoni, candidata nella lista della Lega alle prossime elezioni regionali. Chissà se i cittadini genovesi sono d’accordo con questa affermazione?
«Il 16 settembre scorso ho scritto al ministro della Cultura Alessandro Giuli per chiedere di estendere l’art bonus ai sepolcri storici ha detto in consiglio Brusoni -. Di questa cosa ho informato anche AnciLiguria, che la settimana scorsa ha riunito l’apposita commissione per discutere sul tema. Parte quindi dalla Liguria la richiesta al ministro di applicare l’art bonus anche ai cimiteri.
Brusoni ha annunciato la richiesta rispondendo a una interrogazione del consigliere della Lega Alessio Bevilacqua, che ha chiesto: «Premesso che i cimiteri civici sono un patrimonio culturale che non rientrano nelle misure di finanziamento del PNRR e che hanno un continuo bisogno di manutenzione straordinaria e ordinaria. Visto l’approssimarsi della festività dedicata ai defunti si chiede all’assessore competente su quali misure ha attivato la civica amministrazione al fine di migliorare il decoro ai suddetti sito di culto».
Un bene “vincolato” privato può essere oggetto di erogazioni liberali con i benefici fiscali dell’art bonus?
«Le erogazioni liberali – si legge sulla pagina ministeriale dedicata al provvedimento – possono essere elargite esclusivamente in favore del patrimonio di proprietà pubblica. Sono quindi esclusi dall’Art Bonus e dal credito di imposta agevolato le erogazioni liberali effettuate in favore di un bene culturale, se questo è di proprietà privata anche senza fini di lucro, compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti. In tali ipotesi restano applicabili le disposizioni già previste dal TUIR.
Chi può beneficiare dell’Art Bonus? Leggiamo sempre sul sito del Ministero dei Beni Culturali: «Le pubbliche amministrazioni, ovvero il Ministero della cultura – MiC (in tutte le articolazioni), le Regioni, i Comuni, le Province, le Città Metropolitane e le altre Amministrazioni dello Stato; Fondazioni lirico sinfoniche, Teatri di tradizione, Istituzioni concertistico-orchestrali, Teatri nazionali, Teatri di rilevante interesse culturale, i Festival, le Imprese e i Centri di produzione teatrale e di danza ed i Circuiti di distribuzione, i complessi strumentali, le società concertistiche e corali, i circhi e gli spettacoli viaggianti; Soggetti Concessionari / Affidatari di beni culturali di proprietà pubblica. Istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica (art. 101 codice BB.CC. e del Paesaggio ovvero i Musei, le biblioteche, gli archivi, le aree e parchi archeologici e i complessi monumentali)». Ma le tombe, pur essendo comprese su area pubblica, sono beni perpetui privati (anzi, alcune aree, come il cimitero degli Inglesi e quello ebraico sono interamente di proprietà privata, pur essendo dentro a Staglieno), salvo riconsegna al Comune da parte delle famiglie che devono occuparsi anche di trasferire i feretri.
Certo, la legge si può sempre cambiare, ma se si dà il via libera a un bene privato, come escludere tutti gli altri: facciate di ville, strutture in parchi privati, beni artistici di proprietà di ricche famiglie che li tengono a casa propria?
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