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Sebbene il Piano Strutturale Nazionale di
Bilancio di medio termine per gli anni
2025-2029 costituisca un’innovazione programmatica,
potenzialmente in grado di garantire un percorso coerente di azione
di politica economica, superando la logica del brevissimo periodo e
di emergenza che, purtroppo, ha caratterizzato innumerevoli Leggi
di Bilancio degli ultimi vent’anni, allo stesso tempo sembra
aprirsi solo una stagione di risanamento di
bilancio realizzata, come nel passato, tagliando la spesa per
investimenti.
Piano strutturale di Bilancio: per ANCE poca attenzione agli
investimenti
ANCE parla apertamente di timori
per l’attuazione del PSB, nel corso dell’audizione presso le
Commissioni Bilancio di Camera e Senato, sul
Documento CCXXXII, n. 1 relativa proprio al Piano, che
fa esplicito riferimento al contenimento della spesa primaria
corrente e alla minore spesa per i contributi agli investimenti
(per effetto del ridimensionamento dei bonus edilizi), senza di
contro indicare strumenti efficaci per contenere le spese correnti,
spingendo quindi ad intervenire sugli investimenti.
Un quadro sicuramente non positivo, considerato che in passato
“il necessario rigore sui conti pubblici ha conseguito l’unico
effetto di bloccare l’attività di investimento delle
amministrazioni pubbliche, con conseguenze che il Paese ancora
sconta per i mancati investimenti nella manutenzione del territorio
e delle infrastrutture esistenti”.
Si ribadisce quindi che la prossima manovra di bilancio, la
prima del ciclo pluriennale di attuazione del PSB, non comprima gli
investimenti pubblici ordinari per garantire l’equilibrio dei
conti: le aspettative di ANCE depongono verso Finanziarie
finalizzate al sostegno della crescita economica,
considerando da un lato l’esigenza di delineare il “dopo PNRR”, per
proseguire il percorso di modernizzazione e sviluppo del Paese
avviato con il Piano europeo, dall’altro la necessità del rispetto
dei nuovi vincoli del Patto di Stabilità e Crescita europeo.
Basti pensare che, secondo il rapporto del PSB, nei prossimi
anni, gli investimenti del PNRR faranno crescere il PIL di 6 punti
percentuali in più nel 2031, per l’effetto combinato di
investimenti e riforme.
L’azione riformatrice sembra però concentrarsi, principalmente,
su:
- settore della giustizia;
- amministrazione fiscale;
- gestione responsabile della spesa pubblica;
- supporto alle imprese e la promozione della concorrenza;
- Pubblica Amministrazione, ivi inclusi i servizi di cura per la
prima infanzia.
Temi che, se sicuramente importanti, non appaiono sufficienti ad
affrontare le questioni più rilevanti in tema di sostegno alla
creazione di ricchezza e di adeguamento del Paese alle istanze
provenienti dai cittadini.
Le proposte di ANCE
Sono quindi diversi i punti su cui l’Associazione auspica una
revisione in chiave strategica per il futuro del Paese:
- casa;
- rigenerazione urbana;
- ambiente;
- riqualificazione patrimonio edilizio: Direttiva Green e Bonus
edilizi; - caro materiali: proroga della misura.
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