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Le università italiane hanno fissato per inizio ottobre il termine ultimo per provare a partecipare all’Erasmus italiano nel corso di quest’anno accademico: il bando è rivolto a studentesse e studenti delle lauree triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico che potranno svolgere un periodo di mobilità dai 3 ai 6 mesi in uno degli Ateneilegati al proprio.
Le mete presenti possono essere diverse e sono tutte visibili sui siti delle rispettive università. È inoltre possibile accedere alla mobilità anche durante la preparazione di tesi o lo svolgimento del tirocinio universitario.
La dotazione prevista per le borse di studio è di 3 milioni di euro, che diventeranno 7 a partire dal prossimo anno: mensilmente lo studente può avere fino a mille euro.
Per richiederle, però, è necessario avere un Isee di massimo 36 mila euro. Le borse di studio verranno erogate dalle singole università, dopo comunicazione della graduatoria di merito al MUR e l’erogazione da parte dello stesso dei fondi richiesti.
Il bando è rivolto a studentesse e studenti delle lauree triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico che potranno svolgere un periodo di mobilità da un minimo di 3 a un massimo 6 mesi in una delle istituzioni partner. Come nei casi di mobilità all’estero, prima della partenza è prevista la presentazione di un learning agreement, un documento che definisce l’insieme delle attività formative che si intende svolgere nella sede ospitante.
Come previsto dall’ultima Legge di Bilancio, sono previste borse di studio per gli studenti e le studentesse che partecipano a programmi di mobilità nazionale e hanno un Isee fino a 36 mila euro. Per quest’anno la dotazione prevista è di 3 milioni di euro, ma sarà più che raddoppiata per il prossimo anno, giungendo fino a 7 milioni di euro. Mensilmente questo bonus può arrivare fino a un massimo di mille euro.
Le mete presenti sono diverse e sono tutte visibili sui siti delle rispettive università. Un esempio è dato dall’Università di Catania, che annovera tra i suoi partner gli Atenei di Pavia, Napoli, Cagliari, Roma, Trieste e Trento.
Il testo del decreto MIUR fissa anche alcune condizioni da rispettare: in caso di Atenei diversi che hanno la sede didattica nello stesso Comune non è possibile accedere alla borsa di studio; è possibile accedere al sostegno anche nel caso di coinvolgimento di un’Università privata; i programmi di mobilità devono riguardare corsi di studio erogati in modalità convenzionale o mista: nessun beneficio è previsto in caso di formazione svolta esclusivamente a distanza.
Il bonus è cumulabile con altri benefici ma sono escluse altre borse di studio con le medesime finalità, cioè la mobilità nazionale tra atenei per lo stesso anno accademico.
All’interno del programma, oltre a seguire gli insegnamenti curricolari, è anche possibile effettuare la mobilità per la preparazione di tesi o per lo svolgimento del tirocinio universitario.
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