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diGiovanna Maria Fagnani
Alvaro Morata si è trasferito da poco nella cittadina del Milanese: «Turbata l’incolumità dei miei figli». Il sindaco star dei social: «Reazione spropositata, volevo solo dargli il benvenuto. Se ne va? Da interista me ne farò una ragione»
Nemmeno il tempo di mettere piede a Corbetta, che il sindaco fa «scappare» il campione del Milan dalla sua città. Da sempre professa profonda fede interista, ma quando ha saputo che il bomber rossonero Alvaro Morata si era trasferito proprio nella sua città, il sindaco di Corbetta Marc0 Ballarini (star su TikTok) ha festeggiato online, dandone ampia notizia su tutti i suoi social. E il campione, sempre sui social ribatte: «Violata la mia privacy, devo cambiare casa».
«Egregio signor sindaco, la ringrazio per aver violato la mia privacy – scrive Morata in una story su Instagram -. Fortunatamente non possiedo alcun bene di valore, l’unico tesoro sono i miei figli la cui incolumità è stata da lei turbata. Pensavo che il Comune di Corbetta potesse garantirmi una certa privacy, invece mi trovo a dover cambiare casa nell’immediato grazie alla sua incapacità di utilizzare i social e proteggere i suoi cittadini».
Mercoledì Marco Ballarini aveva divulgato la notizia dell’arrivo del campione con entusiamo. «No, non è un pesce d’aprile in anticipo. Il campione Alvaro Morata è il nostro nuovo concittadino di Corbetta! Il bomber spagnolo, neo acquisto del Milan, sta ultimando le pratiche per il trasferimento ufficiale nella sua nuova (meravigliosa) casa nella nostra città. Lo sapete, sono un tifosissimo dell’Inter, ma con piacere do il benvenuto ad Alvaro Morata nella nostra grande famiglia di Corbetta!»
Il pubblico social di Ballarini è ampio: su TikTok lo seguono 752 mila persone, centinaia di migliaia di giovanissimi da tutta Italia. Tanto che, qualche settimana fa, quando ha dato appuntamento in piazza Duomo, in tantissimi sono andati a conoscerlo (e i video sono finiti, di nuovo, su TikTok). «Lo aspettiamo in giro per il centro e ai nostri eventi a Corbetta, ciao Bro» aveva detto il sindaco su TikTok. E a chi commentava che forse stava violando la privacy del calciatore aveva ribattuto scherzando: «Certo il codice fiscale e la carta di credito per ora non li rivelo».
Marco Ballarini subito è stato oggetto di shitstorm da parte dei tifosi milanisti, anche se tra i tanti ci sono anche commenti di sostegno e di critica a Morata, tacciato di essersela presa troppo per essere un personaggio pubblico. «Mi ha stupito e rammaricato la sua reazione spropositata che, tra l’altro, non fa che amplificare la notizia del fatto che ha preso casa a Corbetta – è il commento del sindaco -. Non ho assolutamente violato la sua privacy. Se voleva che eliminassi il post bastava che mi facesse contattare. Era un’iniziativa carina, per dargli il benvenuto. Del resto, è da qualche settimana che la gente lo incontra al supermercato o nei locali della nostra città e lui da campione qual è non si sottrae mai alla richiesta di foto da parte dei tifosi. Che poi le postano online. La notizia ormai girava da qualche settimana». In seguito Ballarini ha pubblicato sui social una foto sarcastica in cui si finge dispiaciuto per il trasferimento di Morata.
Non è la prima volta che la zona di Corbetta viene scelta come dimora dai calciatori: per anni Clarence Seedorf ha vissuto a Robecco sul Naviglio, paese vicinissimo a Corbetta. «Due anni fa tutti i giornali della zona scrissero che Andrè Onana aveva comprato una delle dimore del centro e non venne fuori chissà che cinema – continua Ballarini -. Soprattutto, nessuno andò a cercarlo sotto casa. I calciatori sono personaggi pubblici e da parte mia non c’è stata nessuna intenzione di approfittare della sua fama, cosa di cui accusano alcuni commenti. Volevo solo dargli il benvenuto, non ha compreso il senso del post e mi spiace, dato che l’ho sempre stimato come persona prima che come campione». E conclude con una battuta: «Da sindaco ne sono dispiaciuto, da interista me ne farò una ragione» (e posta su Instagram la bandiera nerazzurra con la scritta «Ciao ciao»).
Un altro sindaco dell’hinterland, Paolo Micheli, interviene nel dibattito e sempre sui social pubblica un’immagine di Morata con la maglia del Milan su cui campeggia la scritta «Segrate». A commento solo due parole: «Ti aspettiamo». Nel frattempo, la vicenda diventa anche polemica politica, a livello locale. «Che vergogna il comportamento del sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, che probabilmente si è scordato di rappresentare un’istituzione e non di essere solo un tifoso. Le pesanti minacce di morte ricevute da Morata e dalla sua famiglia in Spagna sono note a tutti e non capire che diffondere il comune della sua abitazione sui social faccia sentire in pericolo il calciatore e i suoi figli, rivela una pochezza umana terrificante» attacca Paolo Romano, consigliere regionale del Pd. «Questo è l’emblema dell’uso smodato e improprio dei social da parte di Ballarini, aggravato dal fatto che si tratta di una figura istituzionale, che ha fatto della comunicazione con i giovani il suo punto di forza. La sua ricerca del consenso incondizionato non è compatibile con oneri e onori di un pubblico ufficiale. Senza contare che questo suo comportamento ha messo in ridicolo l’intera comunità corbettese, oltre che quella nerazzurra» gli fa eco Lorenzo Barba, segretario Pd di Corbetta. Ma attacchi arrivano anche dal centrodestra, area a cui appartiene Ballarini, ex coordinatore in zona di Forza Italia, ma da anni senza più tessere (seppure si sia speso in campagna elettorale alle europee per la leghista Silvia Sardone). Parole di fuoco da Stefania Bonfiglio, assessore di Fratelli d’Italia a Magenta, città che confina con Corbetta: «Il problema non è il singolo errore, ma il fatto che non è capitato per caso, è dentro ad un processo e la conseguenza è che tanti ragazzini stanno assimilando che le istituzioni “in” sono quelle che si esprimono a colpi di “zio pera”. Superficiali, leggere, strafottenti e incuranti delle conseguenze». «Nessuno di noi, a Magenta, città in cui nel recente passato hanno vissuto calciatori altrettanto noti, si è mai permesso di giocare sulla popolarità dei diversi Vip…Questi episodi… distruggono la credibilità della politica… Mi auguro che anche quelli che nel mio partito gli hanno fatto il filo fino a ieri, oggi prendano le distanze da questo modo sguaiato di fare politica» aggiunge anche l’assessore di Magenta Simone Gelli (Lega).
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