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Stellantis taglia le stime sui risultati del 2024 e le azioni crollano in Borsa del 15%, trascinando giù i titoli del comparto auto su tutti i mercati. La casa nata dalla fusione fra la francese Psa e Fiat Chrsyler, unione che ha dato vita al quarto gruppo mondiale del settore (dopo Toyota, Volkswagen e Hyundai) ha rivisto le previsioni su margini e generazione di cassa a causa dei «problemi di performance in Nord America» e al «deterioramento nelle condizioni globali del settore», che hanno determinato vendite di auto «inferiori alle attese».
LA REVISIONE
La revisione della casa italo-francese fa seguito ad annunci simili fatti nelle scorse settimane da altri grandi gruppi come Volkswagen, Mercedes e Bmw. Le difficoltà di Stellantis negli Stati Uniti mettono in dubbio anche la permanenza dell’amministratore delegato, Carlos Tavares, alla guida dell’azienda. Il contratto del manager – che nel 2023 ha guadagnato 13 milioni di euro a cui si sono aggiunti 23 milioni di bonus per una retribuzione totale di 36 milioni – scade all’inizio del 2026 e la società ha detto che potrebbe anche rimanere. Ma una decisione sulla sua riconferma non è stata ancora presa. Intanto Tavares deve fronteggiare i sindacati americani, che temendo tagli nelle fabbriche, sono pronti a scioperare. Il gruppo, per fronteggiare i problemi emersi negli Stati Uniti, prevede infatti di diminuire gli stock di veicoli in giacenza, con una riduzione delle consegne alla rete di più di 200.000 veicoli (un incremento dai 100.000 annunciati in precedenza) e di aumentare gli incentivi per l’acquisto dei suoi modelli. Ma a preoccupare i sindacati ci sono soprattutto quelle che il gruppo definisce «iniziative di incremento della produttività che contemplano aggiustamenti sia sui costi che sulla capacità produttiva». Quindi anche sulle fabbriche e sui dipendenti.
LE PREVISIONI
Intanto per quest’anno la società prevede un risultato operativo adjusted (cioè escluse le poste non ricorrenti) per l’intero 2024 tra il 5,5% e il 7% dei ricavi, in calo rispetto ad almeno il 10% previsto in precedenza. Il gruppo si è detto comunque «convinto che le azioni di recupero poste in essere si tradurranno in performance operative e finanziarie più robuste nel 2025 e oltre».
Il ritocco delle previsioni non era totalmente inaspettato, ma l’entità va «ben oltre le attese», è stato il commento degli analisti di Intermonte. L’annuncio ha sorpreso anche il mercato e gli investitori ieri hanno venduto i titoli Stellantis a piene mani. In chiusura il bilancio è pesante: -14,7% a 12,41 euro. Dai massimi dello scorso marzo la caduta è superiore al 50%.
LA GESTIONE
L’annuncio del gruppo è stato commentato anche dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini: «Penso che abbiano fatto il peggio che si potesse fare da tutti i punti di vista», ha detto. «Mi preoccupo di salvare i posti di lavoro rimasti, affrettando la revisione della messa al bando delle auto a benzina e diesel – ha poi proseguito il capo della Lega – perché pensare di mettere fuori legge le auto a benzina e diesel tra 10 anni è una follia, un suicidio».
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