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diPeppe Aquaro
Sabato 28 e domenica 29, gli amanti delle profondità marine si danno appuntamento a Trevignano Romano. Vecchie e nuove generazioni a confronto tra archeologia, medicina, turismo subacqueo, mostre e cimeli d’epoca
Si tratta di andare in profondità con la memoria, immergendosi e provando e ricordare come, quando, dove e perché avvenne il primo: “Taglio ombelicale con la superficie, quando i subacquei divennero finalmente liberi di respirare con un paio di bombole d’aria sulle spalle”: prendendo in prestito una fantastica definizione di Pippo Cappellano, il sub senza tempo (ma quanti anni avrà?) e promotore del “Vintage Scuba Days”, in programma il 28 e 29 settembre (dalle 9.00 alle 19.00) a Trevignano Romano. Perfetta occasione per una gita fuori porta e sott’acqua, quella del lago di Bracciano, che con i suoi 165 metri di profondità è come se continuasse a sussurrare ai sub: venite a trovarmi, non ve ne pentirete.
Sub per hobby o per lavoro
“Vintage Scuba Day”, in programma allo Skipper White di Trevignano, in via della Rena, 81, vuole essere una sorta di trait d’union tra passato e presente, tra vecchie e nuove generazioni di subacquei. Però, provate a dirglielo al mitico Pippo Cappellano, tra i più apprezzati documentaristi subacquei a livello internazionale, e con all’attivo migliaia di ore di immersione, che fa parte della vecchia generazione. Perché i veri sub, come le loro apparecchiature, al massimo diventano storici di una professione che, per alcuni è hobby, per altri è lavoro, e per altri ancora: ricerca e innovazione.
Evviva il vintage
Comunque, vecchio o non vecchio (ecco, al massimo, “Vintage”), a mezzogiorno in punto di sabato, il patron della manifestazione si immergerà nelle acque del lago di Bracciano con l’autorespiratore ad aria utilizzato nel 1959 dai tre pionieri della subacquea: Alberto Novelli, Cesare Olgiaj e Ennio Falco, i quali raggiunsero i 131 metri di profondità con un erogatore “Explorer Pirelli” (ad aria e non a miscela), oggi un pezzo da museo. E quel record è ancora imbattuto. Le giornate di sabato e domenica sono dedicate anche agli incontri con i massimi esperti a livello internazionale che toccheranno tutte le tematiche legate a questa affascinante attività: Archeologia Subacquea, Medicina Iperbarica, Biologia Marina, Turismo Subacqueo e perfino Criminalistica.
Scambi d’antan e pezzi da museo
Inoltre, si parlerà di storia e sviluppo delle attrezzature e della tecnologia applicata all’immersione, aumento del livello degli oceani e ricerca subacquea in Antartide, esplorazione di relitti di navi, che raccontano pagine di storia, passando dal cinema alla documentaristica subacquea. Non mancherà, in questo weekend, uno degli appuntamenti più attesi: lo scambio delle attrezzature d’epoca. E a proposito di epoche passate, in occasione di “Vintage Scuba Days”, realizzato con il patrocinio del Comune di Trevignano Romano, di Dan (“Divers Alert Network”), Hda (“Historical Diving Society Italia”) e del Premio Atlantide, l’appuntamento di domenica 29, dalle 18.20, con la storia di Pietro Vassena, è di quelli da non perdere.
Storia di Pietro
Chi era costui? Un Leonardo da Vinci del ‘900, inventore di macchine incredibili, soprattutto pensate per l’esplorazione degli abissi. Un personaggio che sarebbe piaciuto tantissimo a un regista come James Cameron. Vassena, nel 1948 costrui’ il C3, un sottomarino ideato per missioni di pace e ricerche scientifiche. Il suo sognò affondò a mille metri di profondità nelle acque di Ischia, dove si trova tutt’ora. Ma forse non per molto: Niccolò, il nipote di Vassena, e la filmmaker Rossella Laeng, ospiti del Vintage Scuba Days (realizzato anche grazie alla collaborazione con il Centro tecnico della subacquea, il “World Activity Com”, Stefanelli Edilizia, Ireco e “Ocean4Future”), racconteranno quella storia fantastica che sta per diventare un documentario. E chissà che qualcuno, un giorno, non riesca davvero a recuperarlo, magari immergendosi, con un paio di bombole del futuro, sulle spalle. Finalmente liberi di respirare.
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