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Nasce a Udine Largo Bardelli. La piazzetta tra via Poscolle e via Zanon è stata infatti intitolata ad Antonio Bardelli uno degli imprenditori che più ha segnato la storia del commercio nel capoluogo friulano, pioniere e figura emblematica dello sviluppo economico friulano nel ‘900. capace di trasformare una piccola attività locale in un vero motore economico. La decisione della giunta comunale, promossa dall’assessora ai Servizi Demografici Arianna Facchini, è stata approvata in occasione dei 110 anni dalla nascita di Bardelli, avvenuta il 29 settembre 1914.
“Largo Bardelli” è situato in un punto strategico della città, da sempre legato alle attività commerciali, e questa intitolazione rappresenta un omaggio alla sua figura, capace di trasformare una piccola attività locale in un vero motore economico. Stefano Gatti Bardelli, nipote dell’imprenditore, ha espresso la gratitudine della famiglia per l’iniziativa: “Siamo orgogliosi di questo riconoscimento che qualifica il sogno del nonno di collegare la Piazza del Pollame con via Mercatovecchio. Antonio Bardelli è stato un esempio di tenacia e passione, e questa intitolazione è un omaggio al suo contributo alla nostra comunità”.
“Abbiamo voluto celebrare un personaggio importante per la nostra città – affermato Facchin -. Bardelli ha contribuito a rendere Udine un centro nevralgico per il commercio, soprattutto nel dopoguerra”. L’assessore Stefano Gasparin, tra i promotori dell’iniziativa, ha condiviso un ricordo personale: “Conobbi Bardelli tanti anni fa alla Libertas, e ricordo ancora con affetto i momenti trascorsi insieme. È stato un uomo straordinario, capace di innovare e trainare l’intero comparto commerciale udinese con la sua energia”. “È stato un indiscusso innovatore – aggiunge vicesindaco Alessandro Venanzi – e le sue idee hanno lasciato un segno indelebile nella storia economica della città e del Friuli. Speriamo che la sua figura possa essere fonte di ispirazione per le future generazioni di imprenditori”.
LA STORIA DI ANTONIO BARDELLI
Antonio Bardelli nacque a Udine il 29 settembre 1914, ultimo di sette fratelli. La sua vita e la sua carriera sono emblematiche, da un lato, del dinamismo e della crescita economica che caratterizzarono l’Italia dal secondo dopoguerra in poi, e, dall’altro, della tenacia e dello spirito di intraprendenza di quella generazione di friulani, che, alle prese con le difficoltà legate alla fragilità di una zona di confine (si pensi alla rotta di Caporetto, prima, e alle incertezze relative alla definizione delle nuove frontiere a est alla fine della seconda guerra mondiale) ed economicamente depressa, seppero trovare strade alternative all’emigrazione, contribuendo alla crescita economica e sociale della terra natia.
A undici anni, Bardelli iniziò a lavorare come apprendista in un’officina meccanica per la riparazione di biciclette a Colloredo di Montalbano, mostrando sin da giovane una straordinaria dedizione al lavoro. A quattordici, intraprendente e ambizioso, aprì un piccolo negozio di mercerie a Colloredo di Prato. Nel 1945 decise di trasferire la sua attività a Udine, in via Paolo Canciani, con l’intenzione di sfruttare la centralità del capoluogo friulano nel commercio provinciale. La svolta arrivò l’anno successivo, quando riusci ad acquistare l’intero stabile di via Canciani. E li che, su un progetto affidato all’architetto Ermes Midena, nel 1947 venne realizzata una galleria coperta – un vero e proprio asse pedonale che collega via Canciani allo storico mercato di via Zanon- poi nota come Galleria “II Lavoratore”, dal nome dei grandi magazzini fondati dal Bardelli. Si trattava di un progetto che incarnava una visione realmente innovativa: concentrare diverse attività commerciali in un unico luogo, attirando clienti da tutta la provincia con un’ampia offerta e prezzi competitivi. La sua intuizione fu supportata da audaci strategie di marketing, come il lancio di volantini da un aereo e il rimborso delle spese di viaggio per i clienti provenienti da fuori Udine. Negli anni ’50, i Grandi Magazzini “lI Lavoratore si ampliarono con al costruzione del nuovo edificio di via Canciani che, sempre su progetto Midena, si andò a inserire «con discrezione nel tessuto storico e qualificandosi in modo garbato e silenzioso a scala urbana». Ne segui anche una crescita dei dipendenti che a metà del decennio erano circa 80. La sua capacità di anticipare i trend di consumo e di innovare si manifestò nuovamente nel 1962 con l’apertura del primo supermercato alimentare, “Il Lavoratore”, che nel 1965, quasi a sugellare la nascita della Regione autonomia, inaugurò le filiali di Gorizia, Trieste e Pordenone.
Tra la metà degli anni ’60 e la fine del decennio successivo, Bardelli diversificò ulteriormente le sue attività, investendo nei settori tessile, chimico ed edilizio. Si distinse, in particolare, nel periodo successivo al terremoto del ’76, quando si prodigò per fornire aiuti concreti (terreni e abitazioni) alle famiglie dei dipendenti colpite dal tragico evento. Il 1984 vide l’apertura del “supermercato Lavoratore fiera” a Torreano di Martignacco, che divenne il più grande centro commerciale della regione, noto come Città Fiera. Alla fine degli anni Ottanta le aziende di Bardelli contavano circa 800 occupati.
Nel 1989, Bardelli affidò la gestione delle sue attività ai figli Elsa e Antonio Maria, avuti dalla moglie Rita Giacomuzzi, sposata nel 1940. Questo passaggio gli permise di dedicarsi maggiormente a iniziative sociali, sostenendo progetti dell’istituto Bearzi e della comunità La Viartedi Santa Maria la Longa, come pure della Libertas.
Antonio Bardelli morì a Udine il 28 giugno 2005.
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