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L’ex Sindaco di Reggio e Governatore calabrese Giuseppe Scopelliti è stato ospite di “Reggina Talk”, format de Il Dispaccio. Ha parlato del momento attuale del calcio a Reggio Calabria e della situazione della Reggina, non mancando di lanciare frecciate alla classe politica.
“La Reggina è competitiva ma non ammazza-campionato. Il tifoso rassegnato? Ad oggi rappresenta il cittadino reggino, si è letteralmente assuefatto allo stato delle cose e non ha la forza né la voglia di reagire. Non c’è la partecipazione della città. Io ricordo il famoso ricorso contro il Siena, andammo sul Corso Garibaldi in mille ultrà, si mise in subbuglio una città”.
La partecipazione del Comune all’asta del marchio? È qui che arriva la stoccata all’amministrazione comunale. “La mia idea è di una classe dirigente inadeguata, impreparata e insignificante. L’Amministrazione affida la Reggina ai Ballarino e meno di un anno dopo si contrappone allo stesso gruppo per la vicenda marchio. Ma di cosa stiamo parlando? Un gruppo dirigente che si smentisce e va contro il gruppo che aveva scelto. Siamo all’anno zero, in una condizione specchio della città, che viviamo ogni giorno”.
“La politica ha il compito di trovare persone, come fece il Sindaco Mallamo. Qui non c’è stata alcuna iniziativa, e se c’è stata ha portato poca credibilità. Non era difficile mettere insieme 10-15 imprenditori per dare una struttura societaria. Il gruppo Ballarino è sceso in campo, ha fatto la propria proposta. Sappiamo che fattura molto meno del Presidente della Scafatese. Ora c’è lui. Sicuramente questa proprietà oggi non dà un futuro alla mia squadra e, se anche dovesse arrivare la Serie C, il gruppo dirigente andrebbe allargato, potenziato o trovato nuovo. E questo lo devono fare loro stessi o la classe politica”.
L’ultimo intervento è sulle vicende passate riguardanti Nick Scali e anche… Rocco Commisso. Queste le rivelazioni di Scopelliti: “ricordo quando tanti anni fa si tentò di portare Nick Scali, la seguii in prima persona. Lillo Foti andò in Australia, incontrò 10-15 imprenditori calabresi pronti a mettere subito 10 milioni di euro e 30 nei successivi tre anni. Quella azione venne bollata come l’operazione ‘Manenti’ del Parma (da Falcomatá, ndr), come la follia di coinvolgere gente da fuori. Ci fu un’azione di delegittimazione da parte della stampa che consentì e impose al gruppo di dire: ‘grazie, siete stati gentili, ma tenetevi la Reggina, perché non solo mettiamo i soldi ma essere anche insultati succede solo qua’. Io sono convinto che quell’operazione contro Nick Scali fu guidata da altri gruppi imprenditoriali che vedevano la Reggina con un interesse diverso, quello di fare affari. Per me la Reggina non è business, è innanzitutto grande patrimonio della città”.
“Oggi lo sport a Reggio non è più un punto di riferimento, serve una figura da fuori, dall’estero. Chi si ricorda di voi che il Presidente della Fiorentina fu contattato per acquistare la Reggina. Lui disse ‘grazie, ti stimo ma non sono molto propenso a venire a Reggio Calabria’ e poi dopo qualche mese andò a Firenze. Erano gli anni di Mimmo Praticò, ci furono questi contatti”.
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