Il Consiglio dei ministri ha approvato mercoledi 29 la riforma della giustizia che introduce, tra le altre cose, la separazione delle carriere dei magistrati.
Cosa prevede la riforma
Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri vuole eliminare il rischio delle correnti interne alla magistratura e contiene la separazione delle carriere tra pm e giudici. Le nuove norme introducono un cambiamento nel Consiglio superiore della magistratura, che sarà diviso in due sezioni: una si occuperà dei pm, l’altra dei giudici. A presiederle sarà sempre il presidente della Repubblica.
Nasce l’alta corte
Il disegno di legge prevede anche la nascita dell’Alta Corte, organismo esterno al Csm composto da nove giuristi, che avrà competenza sugli eventuali errori dei magistrati e sui loro comportamenti, aspetto che al momento è sotto la sezione disciplinare del Csm.
Nordio: approvato provvedimento epocale
Il Cdm «ha approvato provvedimento epocale che prevede la separazione delle carriere che faceva parte del programma elettorale. Per quanto mi riguarda è una tesi che sostengo da 25 anni. Non si tratta solo di ottemperanza politica nei confronti dell’elettorato, ma ha anche una ragione tecnica, dogmatica e giuridica», ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella conferenza stampa al termine del Cdm.
«Il provvedimento si articola su tre principi fondamentali: il primo è quello della separazione delle carriere che attua il principio fondamentale del processo accusatorio, gli altri sono la composizione e l’elezione del Consiglio superiore della magistratura», ha proseguito.
Nordio: pm resterà assolutamente indipendente
«Abbiamo dato rilevanza costituzionale al fatto che anche la magistratura requirente è, deve essere e resterà assolutamente indipendente da qualsiasi interferenza del potere esecutivo e da qualsiasi pressione di altri organismi e gode delle stesse garanzie di indipendenza della magistratura giudicante», ha detto Nordio aggiungendo che «la magistratura non deve essere indipendente soltanto dal potere esecutivo e dal potere legislativo, deve essere indipendente anche da sé stessa. Non sempre i magistrati che pure sono indipendenti dal governo e dal Parlamento sono in realtà indipendenti dalle varie pressioni nell’ambito dell’associazione alla quale partecipano», ha osservato il ministro.
Mantovano: testo non blindato, spero confronto
«Non darei per scontato che per la riforma della giustizia si arrivi al referendum. Se vale l’adesione alla sostanza che viene proposta e se vi sarà confronto nel merito, come auspichiamo, su un testo non blindato, aperto al contributo dell’intero Parlamento, maggioranza e opposizione non è così certo che si arrivi al referendum», ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, in conferenza stampa dopo il Cdm ringraziando «a nome di tutto il governo il ministro Nordio, il suo staff e l’intero ministero per il lavoro svolto».
Salvini: ok cdm a riforma è altra promessa mantenuta
«Via la politica dai tribunali e le correnti dal Csm, separazione delle carriere fra pm e giudici, sanzioni disciplinari ai magistrati che sbagliano. Altra promessa mantenuta!», ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, dopo il via libera del Cdm alla riforma della giustizia. (riproduzione riservata)
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