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il disciplinare passa al Consiglio #finsubito finanziamenti e gestione bed & breakfast


Paletti più chiari per disciplinare il fiorire di bed and breakfast in città. E’ l’obiettivo dell’apposito Regolamento approvato ieri all’unanimità dalla commissione consiliare Turismo presieduta da Antonio Picariello.

In prospettiva, Palazzo Mosti sta esaminando l’introduzione dell’imposta di soggiorno, ma vanno fatte ancora delle valutazioni. Il testo licenziato ieri si inserisce nella cornice delle normative nazionali e regionali di settore, ed è stato redatto dai consiglieri componenti adattando alle specificità locali lo schema di partenza preso in «prestito» dal Comune di Salerno. Sarà quindi il Consiglio comunale, dopo un confronto con la struttura di settore fin qui non coinvolta, a decretarne l’entrata in vigore.

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Il fenomeno

Ma quanto sono diffusi oggi in città i bed and breakfast? Secondo il report fornito ieri dal servizio Turismo di Palazzo Mosti diretto da Alessandro Verdicchio, sono 60 le attività di B&B attualmente autorizzate a Benevento. Un numero che si comprende meglio se si considera che il totale delle attività ricettive operanti nel capoluogo sono 134, novero nel quale rientrano anche gli alberghi tradizionali, gli agriturismo con pernottamento, gli affittacamere e le unità immobiliari per locazioni brevi. I bed and breakfast rappresentano pertanto da soli il 45 per cento dell’intera offerta ricettiva cittadina.

«Sono presenti in maniera uniforme un po’ su tutto il territorio comunale, e non soltanto nel centro storico – spiega il funzionario municipale del settore Angelo Tuzio – Ciò dimostra che spesso la ratio della loro creazione è la volontà di mettere a valore un immobile, o parte di esso, che altrimenti non troverebbe utilizzo. Va considerato, inoltre, che negli ultimi tempi si sta facendo strada l’opzione delle locazioni brevi, meno vincolante in termini di servizi da offrire anche se richiede la sottoscrizione di un contratto».

Un trend che potrebbe giustificare l’introduzione dell’imposta di soggiorno: «E’ un’opzione che stiamo valutando – conferma l’assessore al Turismo Attilio Cappa – La città sta crescendo sul piano turistico, e le cospicue presenze di queste settimane, in un periodo peraltro solitamente asfittico, ne sono una bella conferma. L’eventuale istituzione della tassa di soggiorno potrebbe sostenere il maggior costo derivante dall’esigenza di dare ai visitatori servizi ancora più efficienti in città».

I dettagli

Il disciplinare varato ieri fissa le regole d’ingaggio essenziali e alcuni elementi di dettaglio. Preliminarmente si chiarisce che per bed and breakfast si intende «l’offerta di alloggio e prima colazione esercitata da un nucleo familiare utilizzando parte della propria abitazione, per non più di 4 camere e 8 posti letto». Può essere svolta in forma non imprenditoriale, a integrazione del reddito familiare, ma se si opta per la forma imprenditoriale occorrerà l’iscrizione nel registro delle imprese. Principio base è il carattere saltuario dell’attività, il che comporta che «il periodo complessivo di attività, nell’arco dell’anno, non superi le 270 giornate». In ogni caso, «il servizio può essere assicurato per non più di 30 giorni consecutivi per ospite».

Requisiti dimensionali minimi delle camere da b&b sono 9 metri quadrati per ogni posto letto. Secondo l’articolo 4 (Obblighi amministrativi) «l’esercente non può gestire altra attività di Bed & breakfast». Come sancito dal decreto 145/2023, i titolari di B&B sono tenuti a generare il Codice identificativo nazionale e a esporlo all’esterno dello stabile. Non trascurabili le sanzioni previste per chi dovesse violare le norme. In particolare, secondo l’articolo 9 del Regolamento, «chiunque esercita l’attività senza aver presentato regolare segnalazione certificata di inizio attività è soggetto al pagamento di una sanzione tra 1.550 e 4.130 euro». Sanzionati anche l’omessa esposizione della tabella con le tariffe (da 155 a 365 euro) e l’applicazione di prezzi superiori a quelli esposti (da 258 a 1.033 euro).

«Ringrazio i consiglieri per l’ok unanime – ha commentato il presidente della commissione Antonio Picariello – Tra gli articoli che compongono il disciplinare, vorrei evidenziare il quinto, che al comma 4 prevede che le unità immobiliari oggetto di locazione, per finalità turistiche, dovranno essere munite di requisiti di sicurezza degli impianti e dotate di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e di monossido di carbonio. Un obbligo di questo tipo serve ad evitare terribili tragedie, come quella accaduta recentemente a Napoli».
 

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