Brindisi, sorrideva mentre ricuciva i cadaveri e si faceva fotografare: la patologa premiata con il massimo punteggio per il suo lavoro #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Sette tecnici su nove del reparto di Anatomia patologica dell’ospedale Perrino di Brindisi hanno chiesto il trasferimento in blocco, lamentando incompatibilità ambientale per i presunti, difficili rapporti con la loro coordinatrice Isabella Greco, sospesa dal servizio nel novembre del 2023 per le foto che la ritraevano mentre, ago e filo, ricuciva, sorridente, le carni dei cadaveri sottoposti ad autopsia. Scatti che lei stessa pubblicò su social e chat scatenando un caso di cui parlò l’Italia intera.

Le tensioni in reparto

I rapporti tra la coordinatrice, i suoi diretti sottoposti e gli stessi medici sarebbero corrosi in maniera ormai insanabile. Ciò per il persistere di tensioni che esistevano già prima della sospensione di sei mesi inflitta all’operatrice sanitaria a seguito di procedimento disciplinare e che, dal suo rientro in servizio ad oggi, sembrerebbe abbiano esacerbato ancora di più gli animi spingendo l’acredine fino al punto di non ritorno. 

E ancora, non si spiega il personale di Anatomia patologica, come mai la coordinatrice abbia ottenuto il massimo del punteggio nella valutazione delle performance relative al 2023, malgrado il caso delle foto macabre sia scoppiato proprio nello stesso anno e il provvedimento di sospensione sia scattato a novembre, circa 12 mesi fa.

Una pagella da prima della classe, dunque, con ottimi voti su ogni voce: misurazione della performance organizzativa; misurazione della performance individuale. 

Se è vero, come spiegarono a suo tempo i tecnici per il tramite dei sindacati, che segnalazioni sui discussi post della capo tecnico erano state indirizzate ai vertici della Asl già nei primi mesi del 2023, come è stato possibile che la dirigenza delle professioni sanitarie, preposta a redigere le valutazioni, non ne abbia preso atto? Vi è stato forse un difetto di comunicazione? 

Le schede di valutazione arrivate in primavera

Al momento non è dato sapere come siano andate le cose, ma è un fatto che i tecnici del reparto di Anatomia patologica sono assai indispettiti soprattutto da quando, nella primavera di quest’anno, si sono visti recapitare le schede di valutazione contenenti i giudizi sulle performance. È stato allora che ha cominciato a circolare la voce, poi confermata da fonti accreditate della Asl, secondo cui la coordinatrice avrebbe ottenuto ottimi voti in pagella. 

La richiesta di trasferimento di 7 dei 9 tecnici

«Sette dei nove tecnici attualmente presenti in Anatomia patologica, esprimono la necessità di richiedere il trasferimento a causa di una crescente e insostenibile incompatibilità ambientale; ve lo chiediamo con il cuore colmo di tristezza e frustrazione», scrivono i lavoratori e le lavoratrici in una lettera inviata alla direzione generale dell’Asl, alla responsabile del coordinamento della dirigenza delle professioni sanitarie e al direttore del reparto. Già prima, anche i medici avevano sollevato le stesse problematiche di incompatibilità ambientale dinanzi alla direzione della Asl. Scattarono poi i sei mesi di sospensione a carico della coordinatrice dopo della vicenda si occupò l’Ufficio procedimenti disciplinari.

Infine, il rientro in servizio e la nuova ondata di aria pesante in reparto. Un contesto di costante tensione che certamente non giova ad un ambiente di lavoro come quello di Anatomia patologica, dove medici e tecnici sono chiamati a svolgere un lavoro assai delicato: formulare diagnosi di malattia attraverso l’esame microscopico e macroscopico dei tessuti. Un impegno che sarebbe meglio svolgere in un clima di massima serenità.

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