Si è tenuto a Roma il convegno “Accelerare gli investimenti per la transizione energetica. Il ruolo chiave delle ESCo” organizzato da AssoESCo in collaborazione con AGICI, che dipingono le Energy Service Company come alleati strategici di famiglie, aziende ed enti pubblici nel processo di transizione energetica, attori fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.
ESCo: comparto da oltre 12 miliardi di euro (0,6% del PIL)
All’evento hanno partecipato Paolo Arrigoni, Presidente del GSE e Andrea Maria Felici, Direttore Generale Domanda ed Efficienza Energetica del MASE. Sono intervenuti, inoltre, i deputati Ylenia Lucaselli, Luca Squeri e Ettore Rosato.
Per l’occasione è stato presentato uno studio condotto da AGICI, che ha preso in analisi un campione rappresentativo di 168 operatori attivi in Italia, evidenziandone l’impatto in termini economici e occupazionali. Le ESCo censite impiegano più di 30.000 dipendenti e totalizzano ricavi pari a 12,2 miliardi di euro – corrispondenti allo 0,6% del PIL italiano – sui quali è determinante il peso di un numero molto ristretto di attori: le prime 30 aziende rappresentano oltre il 90% del fatturato totale.
L’inquadramento del settore si accompagna a una valutazione sulle potenzialità e le prospettive di crescita di un segmento di aziende il cui contributo è talvolta sottostimato in quanto si tratta di soggetti che non sono solo fornitori di servizi di efficientamento energetico, ma anche attori strategici e consulenziali, capaci di accompagnare il processo di decarbonizzazione a tutto tondo.
In questo senso, lo studio evidenzia che per lo sviluppo delle ESCo e per il pieno raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica occorra un framework di policy più stabile e maggiormente incentrato sui modelli operativi delle ESCo, orientato a promuovere progetti integrati efficienza-rinnovabili. In assenza di tale quadro, secondo AGICI, si potrebbe generare un gap negativo di 4 miliardi di euro rispetto alle previsioni di crescita del fatturato teorico in linea con gli obiettivi del PNIEC.
Ed è proprio il mancato incontro tra la pianificazione nazionale e gli obiettivi europei a rappresentare uno dei principali ostacoli al raggiungimento del pieno potenziale del comparto: per mirare agli ambiziosi target comunitari, in particolar modo quelli dettati dalla Direttiva EPBD (“Case Green”), lo studio evidenzia la rilevanza di strumenti di sostegno e incentivi nel comparto residenziale, tuttavia ad oggi carenti in Italia, dopo il taglio al Superbonus e alle aliquote dell’Ecobonus, all’interno di un più ampio contesto di elevata volatilità normativa e cronica instabilità nel policy design del Paese.
Infine, sulla base di un’analisi strategica sul mercato delle ESCo e della transizione energetica, lo studio individua tre direttrici principali da seguire per il pieno sviluppo del comparto: la crescita dimensionale attraverso la capitalizzazione, l’integrazione del business storico dell’efficienza energetica con i nuovi business legati alla decarbonizzazione e la crescente focalizzazione della value proposition verso l’offerta di soluzioni di riduzione e monitoraggio delle emissioni. Una traiettoria strutturata e definita affinché le ESCo costituiscano il punto di riferimento pe la transizione energetica del Paese, a livello di singolo utente e di sistema.
Il Presidente AssoESCo Giacomo Cantarella ha sottolineato: “le ESCo possono costituire un acceleratore importante del processo di transizione energetica che il nostro Paese è chiamato a mettere in atto. Grazie al loro approccio integrato, le ESCo sono in grado di individuare, finanziare, realizzare e gestire gli interventi di efficientamento energetico e di sviluppo di fonti rinnovabili, ma anche di supportare i clienti finali nell’attuazione di recenti misure normative come il meccanismo dell’Energy Release 2.0, il Piano Transizione 5.0, lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili o i servizi di flessibilità elettrica. Tuttavia, per cogliere appieno queste opportunità, è necessario un quadro normativo stabile, inclusivo e adeguato agli ambiziosi obiettivi definiti del PNIEC. Chiediamo alle istituzioni un maggiore coinvolgimento delle ESCo in qualità di soggetti qualificati e certificati nel proporre alle imprese, ai cittadini e alla pubblica amministrazione soluzioni adeguate agli obiettivi che il nostro Paese dovrà conseguire”.
Stefano Clerici, Consigliere Delegato di AGICI, ha detto: “Lo studio presentato oggi vuole restituire la centralità del ruolo delle Energy Service Company per la decarbonizzazione, nonché evidenziare il loro potenziale di crescita, ancora da esprimere pienamente. Senza l’attuazione di politiche mirate che favoriscano l’operato delle ESCo sia nelle collaborazioni con i cittadini che con le aziende, infatti, il processo di transizione energetica del Paese rischia di non realizzarsi appieno”.
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