Cristian Gandini, pallanuotista di lungo corso è nato a Imperia ma è cresciuto nelle giovanili del Camogli e del Sori dove, negli anni, ha raggiunto per 4 volte la finale scudetto, portando a casa 2 ori e 2 argenti. Ha partecipato a varie manifestazioni internazionali con la nazionale giovanile, tra cui europei e mondiali, conquistando un bronzo agli europei U17 di Malta.
Attualmente giocatore della Mobilpesca Lavagna 90 squadra che milita nel campionato di A2, campionato che conosce bene visto che l’ha disputato con la calottina del Sori Torino Salerno Anzio, giocando 4 finali per la promozione in A1, di cui 3 vinte e 1 persa, mentre ha giocato in A1 con la calottina del Camogli, Sori, Bogliasco, Torino, Salerno, Anzio.
La vicinanza con il mare dirige o invoglia naturalmente a praticare gli Sport d’acqua. È stato così anche per lei o c’è stato lo zampino di qualcuno in famiglia?
Nonostante il mare rappresenti una presenza costante nella mia vita, esso non ha esercitato un’influenza determinante nella scelta di praticare la pallanuoto. La mia passione, infatti, è nata in modo del tutto casuale. Da bambino frequentavo i corsi di nuoto, ma il mio sguardo era costantemente attratto da quel che succedeva nella vasca più grande dove, con meraviglia e ammirazione, osservavo quei colossi muoversi con potenza ed eleganza, impegnati nelle partite di pallanuoto. Un giorno mi chiesero se avessi voluto provare e, da quel momento, è scattato in me l’amore per questo mondo e per tutti i valori che lo accompagnano.
La passione per lo Sport non le ha impedito di conseguire risultati importanti nel campo dell’insegnamento e delle professioni sanitarie, lei infatti è insegnante ed anche dottore in Scienze della Nutrizione Umana.
Esatto.
Insegno, infatti, educazione motoria nelle scuole primarie e ho, proprio recentemente, superato l’esame di abilitazione per esercitare la professione di biologo nutrizionista.
Per quanto attiene all’alimentazione ha qualche suggerimento da dare a chi svolge la sua stessa attività agonistica?
Il consiglio che mi sento di dare, a chi pratica attività agonistica, e più in generale, a chiunque desideri migliorare il proprio stato di salute globale, è quello di affidarsi esclusivamente a professionisti qualificati e abilitati. Nell’era digitale, la grande quantità di informazioni disponibili online, può indurre a credere di poter gestire autonomamente il proprio regime alimentare. Tuttavia, la realtà è ben più complessa: un piano nutrizionale efficace, richiede una valutazione approfondita dello stato di salute, dello stile di vita e degli obiettivi specifici di ciascun individuo.
Un altro aspetto cruciale riguarda la diffusione, sui social media, di figure prive delle adeguate competenze, che sfruttano l’appeal estetico per attrarre potenziali clienti. È fondamentale porre la massima attenzione nella scelta del professionista al quale ci rivolgiamo.
Bisogna affidarsi esclusivamente a figure serie e qualificate, in grado di elaborare strategie nutrizionali personalizzate, basate su evidenze scientifiche, aggiornate e su un’analisi approfondita dello stato di salute e delle specifiche esigenze individuali. Solo un approccio competente e su misura può garantire risultati efficaci e duraturi, tutelando al contempo il benessere generale. Con la salute non si improvvisa.
Se le imponessero una scelta tra attività sportiva e quella di esperto della nutrizione umana cosa sceglierebbe?
Per quanto il mondo della nutrizione rappresenti per me un interesse profondo e costante, al momento mi trovo nel pieno della mia carriera sportiva, e sento di poter dare ancora molto a questa disciplina, così come essa continua a restituirmi stimoli e insegnamenti preziosi. Finché la passione, il cuore e il fisico continueranno a spingermi a migliorare e a mettermi in gioco, ritengo prematuro pensare di ‘appendere la calotta al chiodo’.
Gli sport di squadra richiedono oltre alla preparazione del singolo una certa coesione per formare “il gruppo”. Questo è un compito che attiene all’allenatore ma anche gli atleti devono fare la loro parte.
Le dinamiche di coesione di un gruppo sportivo sono sempre affascinanti e complesse. Avendo cambiato squadra frequentemente, ho avuto modo di confrontarmi con contesti molto diversi tra loro. Tuttavia, ritengo che alla base della formazione di un gruppo vincente vi siano elementi imprescindibili: la stima reciproca, la fiducia nei compagni e la volontà condivisa di migliorarsi giorno dopo giorno. Quando questi valori sono presenti, creare un ambiente coeso e orientato al successo diventa un processo naturale. Se è vero che l’allenatore, insieme alla società, svolgono un ruolo fondamentale nel favorire un clima positivo, è altrettanto vero che la responsabilità non può ricadere solo su una di queste due figure. Ogni atleta ha il dovere di contribuire attivamente all’armonia del gruppo, mettendo a disposizione la propria professionalità e il proprio impegno.
Personalmente, mi considero fortunato: in ogni squadra in cui ho militato si è sempre creata quella ‘magia’ che alimenta il desiderio di mettersi in gioco e di inseguire gli obiettivi con determinazione. Nel corso della mia carriera ho avuto il privilegio di incontrare molti compagni di squadra, alcuni dei quali sono diventati veri e propri amici, legami che custodisco con affetto.
Quali sono le sue aspettative per il futuro? Pensa sempre allo Sport od alla Nutrizione?
Sono una persona con obiettivi chiari e ben definiti, ma al tempo stesso consapevole che il presente è l’unico momento su cui possiamo realmente concentrarci e di cui possiamo godere appieno. Attualmente le mie energie sono dedicate alla pallanuoto, tuttavia, sono altrettanto cosciente che questa straordinaria ‘’favola’’, prima o poi, giungerà al termine.
Proprio per questo motivo, ritengo fondamentale continuare a investire nella mia formazione e a crescere come professionista nel campo della nutrizione e del movimento. Sport e nutrizione rappresentano per me un binomio inscindibile: mi accompagnano oggi nella mia carriera di atleta e continueranno a far parte del mio percorso futuro come professionista, le due dimensioni, infatti, non sono in conflitto, ma possono coesistere armoniosamente, arricchendosi a vicenda.
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