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Abi ha incaricato il direttore generale Marco Elio Rottigni di «approfondire eventuali misure che possano mettere a disposizione una maggiore liquidità per il bilancio dello Stato»
Il governo, per bocca del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, auspica «il contributo da parte di chi ha maggiormente beneficiato delle condizioni particolarmente favorevoli, escludendo che si debba pensare alle cosiddette tasse sugli extraprofitti». Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi al termine dell’incontro tra governo e sindacati sul Psb e la prossima manovra economica.
Una delle priorità, spiegano sempre fonti del governo, è «rendere strutturali in maniera sostenibile alcune misure, coerentemente con quanto annunciato (diminuzione cuneo fiscale per lavoratori a basso e medio reddito e riforma delle aliquote Irpef)». «Sui contratti di lavoro pubblico», riferiscono le stesse fonti, il governo ha definito una priorità anche «l’impegno a recuperare i valori dell’inflazione, ovvero circa il 2% annuo».
Abi disponibile a misure per fornire liquidità allo Stato
Da parte delle banche, una disponibilità era già arrivata in mattinata dal comitato esecutivo dell’Abi (l’Associazione bancaria italiana), presieduto da Antonio Patuelli, che ha deliberato all’unanimità di incaricare il direttore generale Marco Elio Rottigni di «approfondire eventuali misure che possano mettere a disposizione una maggiore liquidità per il bilancio dello Stato». «Tali misure — sottolinea l’Abi — dovranno essere di natura temporanea e predeterminata, con effetti esclusivamente finanziari, salvaguardando il patrimonio e i bilanci delle banche e senza effetti retroattivi, per non penalizzare la competitività delle banche operanti in Italia» rispetto alle banche europee.
Il contributo volontario: la soluzione allo studio dal governo
Il dibattito politico, nelle ultime settimane, si è concentrato sulla necessità del governo di reperire nuove risorse utili a finanziare anche la prossima legge di bilancio — in particolare gli sgravi fiscali — e la possibilità di farlo con una sorta di tassa sugli extraprofitti delle banche. Ma non nella stessa formula del 2023, quando fu approvata dal Cdm rivelandosi però un flop: la decisione suscitò enorme scontento e portò la maggioranza a fornire agli istituti di credito un’altra opzione: se non intenzioni a versare allo Stato una somma derivante da extraprofitti, avrebbero dovuto accantonarne una somma 2 volte e mezzo più alta come riserva capitale. Tutti scelsero questa seconda chance. Ora, però, tra le soluzioni in studio si sta pensando a un contributo volontario «una tantum» (probabilmente tra l’1% e il 2%) non solo da parte delle banche, ma anche del mondo delle assicurazioni e il settore energetico.
Conte: «Abi detta il compitino a Meloni sugli extraprofitti»
«Ci rendiamo conto? Siamo al colmo dei colmi — ha scritto Giuseppe Conte, presidente del M5s sulle sue pagine social —. Siccome Meloni ha paura di tassare gli extraprofitti delle banche ottenuti da tassi e mutui, ora il primo passo lo hanno fatto addirittura gli Istituti di credito! Altro che premier underdog e antisistema. Viene da ridere. Un governo pavido e inetto». Commentando l’apertura dell’Abi, che vuole «approfondire eventuali misure che possano mettere a disposizione una maggiore liquidità per il bilancio dello Stato». «Avevamo ragione noi, che da un anno e mezzo con la proposta Silvestri chiediamo una tassa sugli extraprofitti bancari. Il governo non si faccia ora dettare il compitino dalle banche perché non ha la forza di prendere delle decisioni», aggiunge Conte. «Introduca finalmente un contributo giusto e proporzionato sui profitti conseguiti dalle banche — continua —: non ci si accontenti delle briciole e recuperiamo risorse importanti per dare dignità a tutti i cittadini in difficoltà. Basta prese in giro». Il presidente M5s conclude con un “post scriptum”: «Portiamoci avanti, presidente Meloni. Prima che ti diano uno schiaffo anche le industrie delle armi, quelle farmaceutiche ed energetiche o le imprese assicurative chiediamo un contributo anche a loro. Pensa che margini di manovra potremmo avere per sostenere i nostri ospedali, le famiglie e le imprese in difficoltà».
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