Ora le micro imprese crescono e assumono: ingegneri introvabili nel fermano #finsubito prestito immediato

FERMO Piccole aziende crescono e assumono. Sebbene l’economia fermana sia calzatura-dipendente, la presentazione di alcune delle imprese nuove associate a Confindustria Fermo ha messo in evidenza delle realtà “sommerse”, perché nuove o perché di dimensioni contenute, che non solo non risentono affatto della crisi ma che sono in crescita. Confindustria Fermo ha portato a bordo 18 nuove imprese (sono poco meno di 300 quelle complessivamente aderenti all’associazione datoriale), alcune delle quali sono state presentate nel pomeriggio di giovedì all’hotel Horizon di Montegranaro, dove si è svolto anche il consiglio generale dell’associazione fermana.

I dettagli

Almeno cinque delle nove aziende che si sono presentate hanno affermato di voler ampliare il proprio organigramma. Il risvolto è che l’attività di recruting è molto complicata, soprattutto quando si parla di individuare ingegneri con precise competenze. Le imprese che stanno assumendo sono Simar Group di Monte Urano che, partita dall’arredamento oggi ha un’attività molto diversificata. «Stiamo cercando almeno 5-6 figure da inserire in azienda. In particolare ingegneri per l’espansione del proprio centro di ricerca e sviluppo», hanno confermato Loris Morresi e Ciro De Luca. Anche Andrea Miano della startup Think Green Technologies R&D di Montegranaro, azienda attiva nello sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, accumulo avanzato dell’energia, reti intelligenti e soluzioni per la riduzione delle emissioni, cerca ingegneri. Vorrebbe assumere anche Giuseppe Giustozzi di Giustozzi Service di Montegiorgio, specializzata in gazebo, tensostrutture, materiale per catering, pavimentazione e tribune. «Siamo in cerca di personale ma nel settore dell’edilizia è molto difficile. Non si trova. E se si trova non è formato. È un grande problema», osserva Paolo Casenove in rappresentanza di Stevi, azienda di Monte Urano specializzata in lavori pubblici. Anche Matteo Cisbani di Farmac, società con sede a Fermo e produttrice di integratori che rivende soprattutto online, non riesce a trovare farmacisti. «Difficile dare una spiegazione. Probabilmente il fatto di dover lavorare di sabato e qualche volta anche di domenica non invoglia i giovani», confessa Cisbani. Fabrizio Luciani, presidente di Confindustria Fermo, sottolinea un aspetto: «Ci troviamo di fronte un importante risvolto dell’economia fermana con aziende che riescono a cogliere le opportunità in tempo di crisi. E investono e crescono».

La situazione

La loro sfida è come attrarre talenti. «Come ci hanno sottolineato queste imprese, le figure più ricercate sono gli ingegneri, in ambito tecnologico e biomedicale – spiega Luciani -. Ai giovani che frequentano l’Università a Fermo ho detto di non disdegnare le offerte provenienti dalle piccole aziende locali, visto che molti ingegneri, una volta formati, preferiscono cercare opportunità lontano da questo territorio». Per Luciani le aziende fermane hanno due plus: offrono una migliore qualità della vita rispetto alle grandi città e un lavoro più formativo e di crescita rispetto a quello più specialistico e schematico della grande impresa. Che dalla sua offre maggiori possibilità di carriera e un impiego, almeno sulla carta, più sicuro.