Si guadagna di più con gli affitti brevi o quelli tradizionali? In queste città italiane conviene davvero

In questo periodo sono in tanti a domandarsi se si guadagna di più con gli affitti brevi o con quelli tradizionali: ecco cosa conviene in alcune città italiane.

L’ascesa di piattaforme online come Airbnb ha letteralmente rivoluzionato il settore immobiliare, offrendo ai proprietari di case una nuova possibilità per generare guadagno attraverso affitti a breve termine. Tuttavia, questo tipo di investimento presenta sia delle vere opportunità che sfide che bisogna valutare con attenzione prima di prendere la decisione di “buttarsi” in questo tipo di attività.

Chi sta pensando di investire in immobili per affittarli a breve termine dovrebbe fare alcune valutazioni, soprattutto pensare se questa opzione è in linea con i propri obiettivi finanziari. La prima cosa da pensare è capire se la casa si trova in una località turistica o un una zona con una domanda di affitti a breve termine elevata. Da non sottovalutare nemmeno il capitale da investire all’inizio, così come al tempo che bisogna impiegare per la proprietà e se si è disposti ad assumere dei rischi associati a questo tipo di affitti.

Affitti brevi, i vantaggi dell’investimento

Chi decide di mettere un immobile in affitto a un maggiore potenziale di reddito perché di solito generano un reddito più alto rispetto agli affitti tradizionali a lungo termine, soprattutto nelle destinazioni turistiche o nelle aree ad alta richiesta. Un altro vantaggio è la flessibilità dei proprietari nell’adeguare i prezzi in base alla stagione e alla domanda.

A differenza di coloro che affittano la casa tutto l’anno, chi decide per una locuzione a breve termine ha la possibilità di farne un uso personale, quindi sfruttare l’immobile per le proprie vacanze o nei fine settimana quando non c’è nessuno. Gli affitti a breve termine rappresentano un ottimo modo per integrare altre fonti di reddito e aiutarti quindi a diversificare il portafoglio di investimenti dei proprietari.

Un altro vantaggio da prendere in considerazione è che gli affitti brevi si possono rapidamente adattare alle tendenze del mercato, come eventi speciali, stagioni turistiche o variazioni della domanda; quindi si possono adottare varie strategie a riguardo. A ciò bisogna aggiungere anche che questa attività permette di fare un’esperienza unica in quanto consente di interagire con persone che arrivano da luoghi diversi.

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Affitti brevi, boom in queste città: si guadagna tantissimo

Ci sono alcuni eventi in cui mettere le case in affitto a breve termine è un notevole guadagno. In questo periodo sicuramente chi ha degli appartamenti a Roma è in vantaggio per via del Giubileo. La Capitale sta accogliendo i pellegrini da tutto il mondo, che porterà un boom dei viaggiatori turistici che si recheranno nella città per i vari eventi giubilari, generando così una vera e propria “invasione di fedeli” da tutto il mondo.

Lo stesso discorso, Unioncamere, lo ha fatto per Milano e Cortina, città che si apprestano ad ospitare le Olimpiadi 2026 nel prossimo inverno. Anche in questo caso, pare che sia il momento giusto per optare per il business degli affitti brevi, anche perché moltissimi stranieri arriveranno in Italia nei prossimi mesi e questa potrebbe essere la scelta migliore rispetto all’affitto tradizionale a famiglie o studenti fuori sede.

Affitti brevi o tradizionali, quale conviene veramente

Al di là degli eventi turistici, un esperto ha spiegato che il guadagno tra affitti brevi e tradizionali è più o meno lo stesso. L’unica differenza da prendere in considerazione è il rischio, visto che negli affitti a lungo termine spesso le famiglie o studenti sono morosi. In ogni caso, la credenza che si guadagna di più con le locazioni a breve durata è sbagliata.

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Nel 2023, i proprietari hanno incassato in media 17mila euro per ogni casa online, che poi schizza a 39mila euro nel caso di Roma, 31mila negli immobili a Milano e 6mila euro nelle località di mare o montagna. Da questi valori, però, bisogna tagliare i costi per le utente, per le pulizie e per i portali online. In pratica, alla fine si guadagna solo il 35% effettivo dalla somma totale.