La mobilitazione era stata indetta a dicembre dall’Anm. Eventi in tutti i distretti, aperti alla società civile. A Roma raduno in piazza Cavour. Sulla scalinata della Corte di cassazione un flash mob apre la manifestazione. I magistrati, in toga, indossano una coccarda tricolore e hanno in mano una copia della Costituzione. La protesta è contro la riforma sulla separazione delle carriere. Mattarella: “Csm contribuisca a serenità”
Da nord a sud i magistrati oggi incrociano le braccia per uno sciopero “a difesa della Costituzione”. Una mobilitazione indetta a dicembre dall’Anm e che, ha spiegato il neosegretario generale Rocco Maruotti, non si limita a essere una giornata di astensione dal lavoro, ma di “incontro con la cittadinanza”. Con le coccarde tricolori sulle toghe e una copia della Costituzione tra le mani, i magistrati spiegheranno ai cittadini le ragioni del loro no alla riforma sulla separazione delle carriere che, dopo l’approvazione in prima lettura alla Camera, è ora all’esame della Commissione Affari costituzionali del Senato. Il presidente dell’Anm Cesare Parodi ha spiegato: “Non è uno sciopero contro qualcuno ma a difesa di una serie di principi della Costituzione in cui fermamente crediamo e che sono fondamentali per i cittadini. È tutto fuorchè una difesa di casta. Noi non difendiamo nessun privilegio”. Alla vigilia dello sciopero è arrivato il monito del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, parlando al Plenum del Csm che ha eletto Pietro Gaeta nuovo Pg della Cassazione, ha invitato il Consiglio superiore della magistratura a procedere con celerità nell’assunzione delle sue decisioni e a contribuire “alla serenità” nei rapporti tra le istituzioni.
Le iniziative
Sono decine le iniziative e gli eventi in programma oggi nelle varie città italiane, con il clou in programma a Roma in mattinata. Prima un flash mob sulla scalinata della Corte di Cassazione, con i magistrati che indossano una coccarda tricolore sulla toga e hanno in mano una copia della Carta. A seguire pm e giudici si sposteranno in una sala del cinema Adriano, proprio di fronte il palazzo della Corte, dove si terrà l’assemblea pubblica aperta alla società civile, con i vertici dell’Anm, magistrati e cittadini. Sono previsti gli interventi del presidente dell’Associazione Cesare Parodi, del segretario Rocco Maruotti e del vicepresidente Marcello De Chiara. Tra gli ospiti lo scrittore Gianrico Carofiglio e l’ex presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia. Anche a Milano è in programma un flash mob davanti al Palazzo di Giustizia, seguito da un’assemblea in Aula Magna, mentre a Genova è prevista la partecipazione, tra gli altri, di Antonio Albanese, che leggerà un testo di Piero Calamandrei. A Napoli, invece, l’assemblea si svolgerà alla biblioteca Tartaglione del Palazzo di Giustizia. Attesi gli scrittori Maurizio De Giovanni e Viola Ardone. In alcune città sono stati organizzati eventi con gli studenti delle scuole superiori e universitari.
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Lo scontro con il governo
Una mobilitazione su larga scala che si inserisce nello scontro con la maggioranza di governo e che arriva a meno di una settimana dall’incontro con la premier Giorgia Meloni, in programma il 5 marzo e al momento ancora confermato. Un appuntamento definito dal segretario dell’associazione nazionale magistrati, “un’occasione di confronto per cercare di spiegare ancora una volta le nostre ragioni rispetto alle obiezioni che poniamo sulla riforma e anche per far capire meglio che non siamo nemici della nazione ma persone che svolgono una funzione delicata che è quella di garantire i diritti dei cittadini”. Maruotti ribadisce, inoltre, che la separazione delle carriere “non incide sullo status dei magistrati ma mira a riscrivere un pezzo della Carta costituzionale e lo si sta facendo – sottolinea – in un modo non del tutto condivisibile. Alla Camera dei deputati in prima lettura si è andato avanti con un testo blindato. Noi pensiamo che le modifiche della Costituzione richiederebbero quantomeno un maggiore confronto e ascolto”. Parole rispedite al mittente dal governo con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro: “Le riforme costituzionali avremmo avuto il piacere di farle coinvolgendo tutte le categorie, credo che le abbiamo sollecitate e credo che non sempre abbiano raccolto la nostra sollecitazione”. E poi assicura: “Non c’è nessun intervento punitivo nei confronti della magistratura, nessuno spirito di rivalsa” e l’accusa di voler sottoporre il pm all’esecutivo è “decisamente strumentale”.
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