Roma, partono i lavori a Tiburtina e nelle strade limitrofe a piazza Bologna: ecco dove

Era l’unica grande opera varata durante la consiliatura Raggi: l’abbattimento dei 450 metri di Sopraelevata (un pezzo di Tangenziale Est). Il primo, simbolico, colpo di piccone ci fu nel 2019 e diede l’abbrivio anche alla sistemazione del piazzale della Stazione Tiburtina che, però, ad oggi non si è concluso. Lunedì il Dipartimento infrastrutture avvia lavori da 1,8 milioni di euro che interesseranno tutta l’area limitrofa allo scalo. Un risanamento complessivo delle principali direttrici che collegano la stazione a un altro centro nevralgico del Municipio II: piazza Bologna. Si tratta di interventi di manutenzione straordinaria che riguarderanno la pavimentazione di piazzale delle Province e di viale Ippocrate. Inoltre saranno risistemati i marciapiedi di via Teodorico, da via Lorenzo il Magnifico a Circonvallazione Nomentana e anche i marciapiedi della corsia laterale della Circonvallazione, da via Teodorico a via Michele di Lando.

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E infine, verrà completato l’arredo urbano del piazzale della stazione ferroviaria; una riqualificazione profonda iniziata dalla giunta Gualtieri nel 2023 e che in realtà completa una precedente risistemazione rimasta a metà.

I cantieri a Tiburtina si erano resi necessari da subito, già nel 2021, quando la giunta si è insediata. Quando, cioè, la delegata ai Lavori Pubblici Segnalini si è accorta che il progetto di rinnovamento del piazzale, collegato a quello della Tangenziale est, era rimasto a metà. Per cui ha aggiunto delle migliorie e dei dettagli per ricucire il cantiere. Si è tenuto conto, tra l’altro, delle moltissime richieste dei residenti che lamentavano la poca presenza di verde e la scarsa attenzione ai pedoni. «Più verde, e forte vivibilità del piazzale antistante alla stazione, oltre alle strade limitrofe e alcuni marciapiedi. Abbiamo ascoltato il territorio in tandem con le istituzioni locali», commenta l’assessora Ornella Segnalini. Il piazzale ovest dello scalo, in sostanza, è stato riprogettato a quattro mani con il Municipio. Intanto, spiegano dal Dipartimento, perché prima non era stato previsto alcun elemento di arredo urbano utile, ma al contrario si pensava di piantare diversi alberi in un luogo che non può ospitarne, visto lo strato spesso della strada e il sottostrato formato dai numerosi cavi dei sottoservizi. La risoluzione è il posizionamento di grandi vasi di piante. I nuovi arredi, invece, saranno simili a quelli della Stazione di Torino: sedute a forma di sasso di colore diverso (bianco grigio e bronzo) e di diverse dimensioni. Anche viale Mazzoni sarà dotato di alcune sedute a forme di cubi in calcestruzzo poste fra i filari di alberi.

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Altro problema: durante i lunghi lavori, le strade municipali limitrofe erano state sovraccaricate da un intenso traffico, anche di mezzi pesanti. Risultato: il manto stradale si è notevolmente usurato e si è dovuto ripensare a un nuovo, complessivo, intervento di manutenzione. In questo contesto matura, dunque, la decisione di stanziare quasi due milioni per risanare quelle strade che hanno sofferto di più i carichi pesanti, e che quindi presentano buche e dissesti importanti. Nei cantieri di lunedì sono compresi, poi, anche i marciapiedi che non erano inizialmente nel progetto. Verrà effettuata anche una pulizia delle caditoie e il rifacimento della segnaletica orizzontale.

Lunedì si inizia con piazzale delle Province. Successivamente, si passerà ai marciapiedi e agli arredi del piazzale per concludere l’intero lavoro entro la primavera.

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La Presidente del Municipio Francesca Del Bello e l’assessora Paola Rossi parlano di «lavori importanti, molto attesi dal territorio all’indomani dell’abbattimento della Tangenziale». Riasfaltature, nuove sedute e risanamento dei marciapiedi ammalorati. Se ci si chiede cosa succede dopo le picconate.

Per cercare di impattare il meno possibile sulla vita dei residenti si lavorerà di notte dalle ore 21 alle ore 6 del giorno seguente.

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