Operazione “Clean Money”. Tra gli indagati un poliziotto (DETTAGLI E NOMI)

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Nella mattinata odierna, 27 febbraio 2025 in Catanzaro, nonché nelle province di Monza Brianza e di Verona, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro hanno dato esecuzione a un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 22 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di “associazione di tipo mafioso”, “estorsione”, “rapina”, “usura”, “lesioni personali”, “truffa”, “associazione per delinquere” “autoriciclaggio” e “trasferimento fraudolento di valori”, reati anche aggravati dalle finalità e/o modalità mafiose. Tra gli indagati c’è anche un poliziotto

Per 12 indagati è stata emessa la misura cautelare in carcere e 10 per quella degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
La complessa e impegnativa attività investigativa, condotta con la direzione e il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e delegata ai Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro ha riguardato un arco temporale ampio e si è sviluppata prevalentemente attraverso complesse attività tecniche oltre che su riscontri connessi allo sviluppo di attività di indagine.

Gli esiti investigativi in tal modo conseguiti hanno permesso di delineare (nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) la gravità indiziaria circa l’attuale operatività, fin dal 2014, della storica compagine del clan c.d. dei “Gaglianesi” attivo nel capoluogo e dedito a una pluralità di reati contro il patrimonio e la persona.

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In particolare, gli esiti investigativi acquisiti hanno permesso di ricostruire, sul piano della gravità indiziaria, l’egemonia del sodalizio, operante sotto l’influenza delle locali di ‘ndrangheta di Isola Capo Rizzuto e di San Leonardo di Cutro (KR), nonché i collegamenti dello stesso con altre cosche calabresi.
Sono stati, altresì, ricostruiti, sul piano della gravità indiziaria, diversi episodi di estorsioni ai danni di imprenditori, attraverso il pagamento di tangenti o l’imposizione di ditte compiacenti, furti di auto ed episodi di c.d. “cavalli di ritorno”, l’usura ai danni di commercianti in difficoltà, nonché episodi di violenza ad opera delle nuove “leve” per affermare il controllo del territorio.

Tra i reati ricostruiti sul piano della gravità indiziaria vi è, inoltre, l’intestazione fittizia di 12 esercizi/attività commerciali di fatto gestiti dalla consorteria criminale o da affiliati nonché un articolato sistema di truffe (valore oltre 400.000 €) attuato mediante la creazione di una società in Lombardia, titolare di un supermercato, ai danni di molteplici aziende operanti su tutto il territorio nazionale, le cui merci – non pagate ai fornitori – venivano poi dirottate in Calabria.
E’ stata infine, ricostruita, in termini di gravità indiziaria, una tentata rapina ai danni di una banca di Catanzaro, nonché il supporto logistico fornito dal sodalizio in occasione di altra rapina, commessa nel 2016 da un gruppo di uomini armati, i quali utilizzarono un mezzo cingolato per sfondare il caveau della “Sicurtransport” di Catanzaro impossessandosi di circa 8,5 milioni di € in contanti.

Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, è stata data esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di 12 società, oggetto di intestazione fittizia, di una struttura sita su un terreno comunale, utilizzata dai sodali per incontrarsi, nonché un sequestro per equivalente di 138.000 € a carico di 5 indagati, indiziati di usura ed estorsione.
Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

I nomi delle persone in carcere:
Abruzzese Cosimino, alias u Tubu, nato a Sellia Marina il 25 maggio 1955
Aprile Tommaso Patrizio, Potenza, 1 febbraio 1965
Basile Alessandro, Catanzaro, 30 giugno 1985
Corapi Roberto, Catanzaro, 1 dicembre 1960
Iritano Leonardo, detto Enzo, alias a Ditta, Catanzaro, 10 agosto 1959
Morabito Francescopaolo, Catanzaro, 30 gennaio 1966
Pinto Manuel, Catanzaro, 5 febbraio 1997
Procopio Pietro, alias u Biondu, Davoli, 4 aprile 1955
Riccelli Emanuele, Catanzaro, 30 gennaio 1997
Rizza Domenico, detto Enrico, Catanzaro, 22 agosto 1956
Santoro Vincenzo Graziano, Catanzaro, 7 giugno 1988
Zirpoli Ercole detto Ercolino, Marcellinara, 4 novembre 1955

Ai domiciliari:
Anello Antonio, Curinga, 24 gennaio 1954
Cannistrà Vitaliano, inteso Nino, Catanzaro, 10 novembre 1955
Corea Salvatore, Crotone, 26 settembre 1970
Maccherone Michele, Milano, 24 dicembre 1976
Mancuso Francesco, Catanzaro, 7 febbraio 1996
Maruca Michele, Catanzaro, 25 dicembre 1953
Mesiano Fortunato, Vibo Valentia, 19 ottobre 1974
Procopio Giuseppe, Catanzaro, 14 marzo 1982
Rijitano Giuseppe, detto Pino, Catanzaro 7 luglio 1965
Squillacioti Chris, Catanzaro, 27 febbraio 1993

I restanti indagati nell’indagine:
Celi Massimiliano, Catanzaro, 11 gennaio 1978
Doria Andrea, Catanzaro, 21 giugno 1971
Fava Andrea, Catanzaro, 23 febbraio 1973
Guarino Igor, Milano, 11 aprile 1985
Le Pera Carlo, Catanzaro, 16 luglio 1967
Opipari Pancrazio, detto Ezio, alias Pede e focu, Zagarise, 28 ottobre 1975
Pinto Enrico, Catanzaro, 23 marzo 1972
Procopio Antonio, detto Tony, Catanzaro 11 dicembre 1986
Rotella Angelo, Catanzaro, 2 settembre 1989
Scerbo Mario, Crotone, 19 febbraio 1978
Trapasso Francesco, detto Franco, Gimigliano, 17 settembre 1968
Zurlo Simone, Catanzaro, 3 giugno 2005

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