L’Spd a pezzi riparte dal nuovo-vecchio per l’intesa con Merz

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Dopo aver incassato la legnata elettorale più pesante nella storia del partito, e dopo che Olaf Scholz ha tolto il disturbo facendo sapere di voler ricoprire solo la carica di deputato, i socialdemocratici ripartono dal nuovo-vecchio volto di Lars Klingbeil, 47 anni, co-segretario della Spd (insieme a Saskia Esken) dal 2021. Sarà lui il frontman della delegazione che nei prossimi giorni inizierà le trattative con la Cdu per la formazione della Groko di governo; e sarà sempre lui a guidare il partito al Bundestag nella legislatura che inizierà ufficialmente il 23 marzo: ieri è stato nominato capogruppo con l’85,6% dei voti.

Non esattamente una percentuale bulgara (il suo predecessore Rolf Mützenich raccolse il 97,7%) ma è quanto basta per essere investiti del ruolo di traghettatore della Spd nella nuova fase politica dove a dare le carte sarà solo il leader Cdu, Friedrich Merz. «Ho ricevuto un forte mandato per gestire le trattative per una possibile coalizione di governo. Ora è necessario esplorare a fondo le condizioni per raggiungere un denominatore comune con Cdu e Csu», esordisce Klingbeil minimizzando il timido sostegno alla sua nomina: «Il voto riflette le diverse sensibilità del partito».

COSÌ, LE REDINI del carrozzone Spd uscito smontato dall’esito delle urne di domenica scorsa finiscono nelle mani dell’ex enfant-prodige allevato dalla vecchia guardia del partito. «Il nipote di Schroeder» è il soprannome di Der Spiegel per il giovane funzionario assurto a commissario con quasi pieni poteri. Non è per niente chiaro se Klingbeil rappresenta la soluzione d’emergenza pro-tempore per la fase di transizione della Spd – e quindi lascerà l’incarico di capogruppo al termine del negoziato per la Groko – oppure se il programma corrisponde alle voci registrate nei corridoi della Willy Brandt Haus – il quartiere generale della Spd a Berlino – dove fonti informate sulla lista di richieste che la Spd presenterà alla Cdu-Csu fanno sapere che Klingbeil è in pole-position per il ruolo di vice cancelliere del governo Merz.

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Mentre Boris Pistorius, il politico più apprezzato dai tedeschi secondo i sondaggi e l’uomo che negli ultimi due anni è stato accreditato come probabile successore di Scholz, resterebbe al suo attuale posto di ministro della Difesa senza subire diminuzioni di potere, anzi. Il suo dicastero avrà da gestire il mega-pacchetto per il riarmo pari a 200 miliardi di euro.

SEMBRA TUTTO DEFINITO, anche se ancora e solo a livello di fanta-politica. E il disegno che si profila nel campo della Spd non traccia il netto rinnovamento né la «tabula rasa sulla leadership» promessa proprio da Klingbeil dopo aver letto i primi devastanti exit-poll sulla performance del partito. «La sua Spd» sottolineano gli Juso, i Giovani socialisti. Gli unici che ieri non hanno digerito pubblicamente la mossa della dirigenza ricordando al neo capogruppo che «la responsabilità della sconfitta elettorale è anche sua, dato che è il segretario del partito» come riassume il presidente Philipp Türmer prima di criticare duramente l’approccio della segreteria. «Il vostro modus operandi ha creato la pessima impressione che la prima reazione dei dirigenti Spd sia stata di promuovere alla presidenza del gruppo parlamentare uno degli artefici dello storico fallimento alle urne».

ENTRATO PER LA PRIMA VOLTA al Bundestag nel 2005, Klingbeil ha collaborato con molti dei passati leader della Spd dimostrandosi un uomo per tutte le stagioni. Non è una “faccia fresca” nonostante il dato anagrafico e risulta non poco incline all’opportunismo della realpolitik. Almeno così riassume l’ex spin-doctor della Spd, Matthias Machnig. «Invece che una riflessione sul pensiero e sull’azione dei socialdemocratici, Klingbeil ha sfruttato a suo vantaggio il vuoto politico creatosi durante la notte delle elezioni. Si è auto-potenziato, e questo è bonapartismo».

L’UOMO FORTE della Spd da contrapporre al duro Merz. Potrebbe essere questa la exit-strategy dei vertici del partito dal disastro elettorale. O più banalmente Klingbeil la persona che potrà accettare senza battere troppo i pugni le proposte indecenti dell’Union. Come quella di definanziare le Ong destinatarie di fondi pubblici che hanno partecipato alle oceaniche demo contro il flirt Cdu-Afd, a partire dalle Nonne Contro la Destra.



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