In memoria di Giovanni Scambia, medico scienziato visionario

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Il numero di pazienti che hanno affollato gli ambulatori di Giovanni Scambia al Policlinico Gemelli a Roma e Campobasso è probabilmente incalcolabile. Molte lo ricordano come un medico sapiente e concreto, in grado di offrire le più efficaci terapie disponibili con grande umanità. Curare le tante donne colpite da tumori ginecologici, cercando nuovi approcci e terapie per malattie storicamente neglette, è stato lo scopo della vita di questo brillante chirurgo e innovatore della ricerca che ci ha lasciato troppo presto.

Non c’è alcun dubbio che Giovanni Scambia sia stato un’autorità riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale nell’ambito della ricerca oncologica, e uno dei massimi specialisti al mondo nella cura dei tumori ginecologici. Nato a Catanzaro nel 1959, si è laureato in medicina e chirurgia con lode all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma nel 1983. Successivamente si è specializzato in ginecologia e ostetricia presso lo stesso ateneo nel 1987. Al Policlinico Gemelli Scambia ha mosso i primi passi di un’intensa carriera clinica, accademica e di ricerca, fino a divenire direttore scientifico dell’istituto.

Una modesta borsa di studio, conferitagli da AIRC nel 1985, quando aveva appena 25 anni, sembra essergli rimasta a lungo nella mente e nel cuore. Ha infatti continuato a riportarla fino all’ultimo nel suo ricco curriculum vitae, costellato di ben altri riconoscimenti e onori. Ci piace pensare che quella meritatissima borsa sia stata il felice strumento con cui Scambia, da giovane specializzando, ha potuto compiere i primi passi nella ricerca sui tumori ginecologici, diventando un vero medico scienziato.

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Autore di migliaia di pubblicazioni, ha guidato numerosi progetti di ricerca, alcuni dei quali sostenuti da Fondazione AIRC. Molti sono i risultati conseguiti grazie ai suoi studi. Un esempio tra tanti: l’identificazione di biomarcatori per predire la risposta delle pazienti ai trattamenti di radio e chemioterapia contro il tumore della cervice dopo la chirurgia radicale.

Sempre aperto alla possibilità di offrire cure più precise e mirate alle sue pazienti, si era interessato di recente a innovazioni come la biopsia liquida e l’intelligenza artificiale. Le intravedeva come strumenti per affinare le diagnosi, monitorare l’efficacia dei trattamenti e anticipare il momento in cui sono identificate le eventuali recidive.

Fondando al Gemelli la Catholic Laparoscopy Advances Surgery School, ha contribuito a diffondere le tecniche di laparoscopia nel trattamento dei tumori ginecologici, migliorando le competenze dei chirurghi e gli esiti per le pazienti.

Con il suo impegno costante di insegnante e di mentore, ha formato e ispirato generazioni di giovani ginecologi e oncologi. Tra i medici e ricercatori sostenuti da AIRC, Domenica Lorusso, oggi all’Istituto clinico Humanitas – San Pio X a Milano, ha ricordato con commozione i sapienti insegnamenti del suo umile e visionario maestro.

Anche l’impegno di Giovanni Scambia nella divulgazione non è stato da poco. Ospitato in innumerevoli trasmissioni televisive, ha offerto messaggi chiari e di speranza alle donne colpite dai tumori di cui si occupava. Inoltre, ha incoraggiato le persone a vaccinare ragazze e ragazzi contro il papillomavirus (HPV), la forma di prevenzione più efficace contro il cancro della cervice uterina.

Non potremmo elencare in questo breve ricordo tutte le società scientifiche internazionali di cui ha fatto parte: tra le più prestigiose vi sono la European Society for Gynaecological Endoscopy, di cui è stato presidente, e la International Federation of Gynecology and Obstetrics (FIGO), che lo ha invitato a diventare membro della Women’s Cancer Commission. Per i suoi meriti nel campo della medicina, il Presidente della Repubblica lo ha nominato Cavaliere della Repubblica Italiana nel 2017.

La prematura scomparsa di Giovanni Scambia lascia un vuoto profondo nella comunità scientifica, tra i colleghi, gli allievi e soprattutto tra le sue pazienti. La sua eredità continuerà però a vivere nelle generazioni di medici che ha formato e nelle innovazioni che ha introdotto nel campo dell’oncologia ginecologica.

Nel suo ultimo messaggio, che si può vedere in un video commovente per la sua forza, Giovanni Scambia ha augurato ai giovani “di meravigliarsi dei progressi e delle conquiste, così come mi meraviglio io oggi di dove siamo arrivati. Quando iniziai non avrei mai pensato di poter dire a una donna con un tumore che dopo la guarigione avrebbe potuto avere un bambino o che l’intelligenza artificiale avrebbe potuto fornire modelli predittivi della risposta alle cure, eppure oggi è così”.

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Alla famiglia di Giovanni Scambia va il cordoglio, il rimpianto e la riconoscenza della comunità dei medici, dei ricercatori, dei volontari e di tutto il personale di Fondazione AIRC.



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