Ecosistema D34Health, il Politecnico finanzia nuove ricerche per l’innovazione in ambito sanitario e assistenziale

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Nell’ambito del progetto D34Health, il Politecnico ha emesso due bandi a cascata del valore totale di 6 milioni di euro, rivolti uno ad università ed enti di ricerca sul territorio nazionale e l’altro specificatamente alle imprese del Mezzogiorno, per lo svolgimento di attività di “Ricerca industriale”, “Sviluppo sperimentale” e “Innovazione di processo”.

“D34Health – Digital Driven Diagnostics, prognostics, and therapeutics for (4) sustainable Healthcare” è un progetto finanziato dal MUR con i fondi del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC) al PNRR, che destina 126.500.000 di euro allo sviluppo di tecnologie innovative in ambito sanitario e assistenziale. Suddiviso in quattro Spoke, il progetto vede coinvolti ventotto partner impegnati in sperimentazioni e studi d’avanguardia per migliorare i processi di diagnosi, monitoraggio delle malattie e formulazione di cure.

Il Politecnico è quindi alla guida dello Spoke4, dedicandosi, nello specifico, allo sviluppo di nuovi modelli biologici in vitro (Biological Twins) di pazienti affetti da patologie di tipo degenerative – come la sclerosi multipla – e patologie metaboliche – come il diabete. Attraverso l’implementazione di “gemelli” digitali e biologici, l’obiettivo è formulare diagnosi e terapie innovative, realizzando insieme una piattaforma tecnologica che possa concretamente innovare il sistema sanitario.

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Col progetto D34Health, il Politecnico di Torino, insieme ai diversi attori coordinati all’interno dello Spoke 4, ha l’opportunità di sviluppare competenze e infrastrutture nell’area dei biomedicali e della biomedicina che vanno oltre ai partner di progetto, con l’ambizione di creare qualcosa di nuovo e duraturo – commenta Fabrizio Pirri, Vicerettore per lo Sviluppo del modello e delle infrastrutture di ricerca e responsabile scientifico dello Spoke 4 del progetto D34Health – Grazie ai bandi a cascata, infatti, i biological twins saranno sviluppati anche da imprese e centri di ricerca e atenei del Mezzogiorno, e da enti esterni all’ecosistema del progetto, amplificando così l’effetto della ricerca sia nello spazio, sia nel tempo, contribuendo alla costruzione di un’infrastruttura sperimentale distribuita a livello nazionale sotto la guida del Politecnico di Torino”.

L’obiettivo dei bandi D34 Health è pertanto incoraggiare la ricerca collaborativa e accelerare la formulazione di soluzioni sanitarie innovative, investendo sia nel potenziamento di infrastrutture tangibili, sia nella realizzazione di progetti per lo sviluppo di nuove competenze, know-how e servizi.

E allora, l’INRiM – Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, grazie ai finanziamenti ottenuti, implementerà l’infrastruttura multidisciplinare di ricerca BioSurf-Met Lab, per realizzare modelli biologici tridimensionali; la Fondazione Ri.MED di Palermo, nell’ambito del progetto Castor&Pollux – che ha come obiettivo la costruzione di una piattaforma avanzata per la generazione e l’analisi di dati multiomici – investirà invece sulle attuali risorse del suo laboratorio NGS, potenziandole con tecnologie per il sequenziamento dell’RNA a singola cellula – scRNA-seq – e un server di calcolo dedicato specificatamente alle analisi bioinformatiche.

Le ricercatrici e i ricercatori del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari allestiranno quindi, nell’ambito del progetto INC-3D, un laboratorio per realizzare idrogel – reti di polimeri contenenti grandi quantità d’acqua – che imitano molte delle proprietà uniche dei tessuti biologici. 

Per lo sviluppo del progetto HERA sarà poi costruito, presso l’Università Federico II di Napoli, un laboratorio di immunoistologia avanzata, al cui interno verranno brevettati modelli in vitro altamente fedeli ai tessuti umani, con focus specifico sul diabete di tipo 1. Sempre presso l’Università Federico II nascerà inoltre, nell’ambito del progetto Orion, un laboratorio dedicato alla creazione di modelli in vitro in grado di riprodurre fedelmente i tessuti umani, migliorando la diagnosi, il monitoraggio e le cure per grandi malattie quali il cancro metastatico del colon e il cancro del fegato. L’Istituto Italiano di TecnologiaIIT sperimenterà quindi, presso il Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Biomateriali – CRIB di Napoli, innovativi trattamenti per le patologie cerebrali: si tratta nello specifico del progetto CERES, che propone l’integrazione di tecnologie di tissue-on-chip (TOC) – che ricreano sui microchip le funzioni biologiche dei tessuti umani – e biostampa per creare modelli cerebrali. Al centro, l’idea di fornire piattaforme avanzate per lo studio dei disturbi neurologici, introducendo terapie mirate, più precise ed efficaci.

E ancora, l’azienda THEOREO S.r.L sarà responsabile del progetto AMBIOM con l’obiettivo di migliorare la comprensione dei modelli di malattia in vitro, attraverso l’analisi metabolomica dettagliata – metodo particolarmente sensibile per registrare disfunzioni o prevenirne la presenza – e l’integrazione multi-omica – che permette una visione completa dei processi biologici. Il CENTRO DELTA S.r.L coordinerà quindi il progetto BioLIMS, focalizzandosi sullo sviluppo di un Sistema Informatico di Laboratorio per la gestione di tecnologie di stampa cellulare e modelli in vitro “biological twin”, contribuendo, con il suo lavoro, all’avanzamento del settore della bioingegneria. Infine, l’azienda DELTABIOTECH S.r.l porterà avanti il progetto EpiCardio-3D: con l’obiettivo di migliorare il trattamento personalizzato delle malattie cardiovascolari, verranno sviluppati modelli preclinici di tessuti cardiaci biostampati in 3D.



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