L’Associazione Nazionale Magistrati ha indetto uno sciopero nazionale per protestare contro la riforma Meloni-Nordio. Perché? Cosa prevede la riforma? Tutte le risposte
Lo scontro tra Governo e magistratura si infiamma. L’Associazione nazionale magistrati ha proclamato per oggi uno sciopero nazionale, in protesta contro la riforma Meloni-Nordio. L’adesione è prossima all’80%, ha detto nel pomeriggio il segretario generale dell’Anm Maruotti. Il 90% al Tribunale di Milano, secondo il presidente Roia.
In mattinata, vertice a Palazzo Chigi con il ministro Nordio, i vicepremier Tajani e Salvini e la presidente del Consiglio Meloni: il governo apre sulla riserva delle quote rosa e sul sorteggio temperato per il nuovo Csm. Il sorteggio temperato, potrebbe riguardare i laici, i togati o entrambe le componenti del Consiglio.
Le toghe, dal canto loro, accusano il nuovo sistema di favorire l’assoggettamento della magistratura agli interessi della politica. Ecco perché.
COSA PREVEDE LA RIFORMA MELONI-NORDIO
Ma cosa prevede la riforma Nordio-Meloni e come cambierà l’ordinamento giudiziario italiano se la proposta di modifica della Costituzione verrà approvata? La riforma che ha ricevuto un primo via libera alla Camera il 16 gennaio 2025 è incentrata sulla separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e inquirenti, al fine di garantire maggiore indipendenza e imparzialità. Per realizzare questo obiettivo, il Governo ha previsto l’introduzione di due Consigli Superiori della Magistratura (CSM) distinti per giudici e pubblici ministeri. Entrambi saranno presieduti dal Presidente della Repubblica. Inoltre, la riforma introduce il divieto di passare da una carriera all’altra durante il percorso professionale.
Sono in arrivo novità anche sul fronte delle nomine in Cassazione, a cui i pubblici ministeri potranno accedere solo per meriti straordinari e dopo aver accumulato almeno 15 anni di esperienza. Infine, la Meloni-Nordio introduce un nuovo organismo: l’Alta Corte Disciplinare, che dovrà valutare eventuali comportamenti scorretti dei magistrati, con il fine dichiarato di garantirne l’imparzialità.
LE CRITICHE DEI MAGISTRATI
L’Associazione Nazionale Magistrati ha riassunto in un video di quattro minuti e mezzo (“La giustizia potrebbe cambiare: ma non in meglio”) le ragioni del suo no alla riforma Meloni-Nordio. Il sindacato risponde punto per punto alle critiche del Governo all’attuale ordinamento giuridico.
“La maggioranza sostiene che oggi il pm sia un superpoliziotto: Falso. Oggi il pubblico ministero deve accertare i fatti e può chiedere anche l’assoluzione (…) Pm e giudici troppo amici, processo condizionato: falso. I giudici ora condannano in meno della metà dei casi (…) Se passa la riforma, il pubblico ministero diventerà l’avvocato delle forze dell’ordine e sarà esposto a forme dirette o indirette di condizionamento politico” sottolinea l’ANM per bocca dell’attore Leonardo Santini.
SCIOPERO UN MALE NECESSARIO
L’Associazione Nazionale Magistrati ha organizzato assemblee in tutta Italia aperte a tutti i cittadini, con la partecipazione di artisti e intellettuali, per informare i cittadini riguardo i potenziali rischi della riforma Meloni-Nordio.
“Questo sciopero è un male necessario per comunicare all’opinione pubblica che la magistratura è disposta a mettere a rischio la sua già traballante immagine – che traballa anche per la sottoposizione pressoché quotidiana ad attacchi ingenerosi e inique strumentalizzazioni di decisioni giudiziarie – pur di attirare l’attenzione sui rischi che deriveranno dalla riforma Meloni-Nordio, che potrebbe seriamente portare, in mancanza dei necessari correttivi, a una riforma mal realizzata che spalancherà le porte a chi, in un prossimo futuro, vorrà imbrigliare l’azione della magistratura e piegarla ai desiderata della politica”, commenta Gaetano Bono, Procuratore generale di Caltanissetta.
L’ORGANISMO CONGRESSUALE FORENSE BOCCIA LO SCIOPERO DEI MAGISTRATI
Una pioggia di critiche nei confronti dell’ANM arriva dall’Organismo Congressuale Forense, che sottolinea che lo sciopero non è una battaglia per i cittadini, ma “dalla parte di sé stessa”. Lo sciopero, secondo l’Avvocatura, sarebbe solo un “disperato tentativo di blindare un sistema correntizio che per decenni ha caratterizzato la giustizia italiana”.
“È bene essere chiari: questa protesta non è per i cittadini. Non si tratta di una battaglia per la terzietà e l’imparzialità della magistratura, bensì di un disperato tentativo di blindare un sistema correntizio che per decenni ha caratterizzato la giustizia italiana. La verità è che i magistrati scioperano non contro un attacco alla Costituzione, ma contro una riforma che finalmente prova ad attuarla, rendendo effettivo il principio sancito dall’art. 111: il diritto di ogni cittadino a essere giudicato da un giudice davvero terzo e imparziale”, si legge nella nota dell’Ocf.
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