depositato il piano di viabilità, progetto entro primavera

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Nuova accelerazione sullo stadio della Roma di Pietralata: martedì la società giallorossa, dopo mesi di interlocuzioni al tavolo tecnico con l’assessorato alla Mobilità e con le varie società del Gruppo Fs, ha depositato il nuovo piano viabilità. La scorsa settimana, mercoledì, il piano era stato ufficialmente presentato in Campidoglio con un’approfondita illustrazione dei flussi di traffico, del nodo parcheggi, di quello dei treni e del trasporto pubblico di superficie e sotterraneo. E, appunto, martedì è arrivato il deposito delle carte.
Nel piano è presente il famoso ponte ciclopedonale di via Livorno, a dimostrazione della inaccuratezza delle informazioni diffuse qualche giorno fa nel II Municipio. E, del resto, dalla Roma ironizzano: «un progetto da 1,2 miliardi di euro messo in crisi da un ponte che vale 7 milioni?».

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Nel piano, da quanto trapela, sarebbe stata individuata la fermata metro B Quintiliani come la ovvia porta di ingresso per lo stadio da parte di quei tifosi che utilizzano le varie linee della sotterranea. Tiburtina, invece, sarà la porta di accesso per chi usa i treni (anche quelli da e per l’aeroporto di Fiumicino che coprono una larghissima fetta della città in pochi minuti) e, quasi certamente quella di uscita fine gara. 
Per quanto riguarda i parcheggi, una quota di quelli reperibili sarebbe stata individuata nei parking di scambio lungo le metro. 
Ora, il Campidoglio esaminerà il piano depositato per verificare la sostenibilità trasportistica delle proposte giallorosse: quello della mobilità è forse il nodo principale da sciogliere per poter procedere spediti verso il progetto definitivo. 

Archeologia

Così come si avvicina finalmente la data di riavvio del cantiere per gli scavi archeologici, altro passo meno impattante della mobilità ma non per questo da sottovalutare sulla strada della consegna del definitivo. 
A fine gennaio, dal Campidoglio era trapelata la seconda metà di febbraio come data buona per la ripartenza degli scavi archeologici fermi, sostanzialmente, dalla scorsa estate. Poi, un po’ il maltempo, un po’ le autorizzazioni ambientali hanno allungato il termine di qualche giorno: da Trigoria si aspettano di poter ripartire entro la prima settimana di marzo. La scorsa settimana la Roma ha presentato le richieste di autorizzazione all’assessorato all’Ambiente: per poter procedere con gli scavi archeologici servirà di tagliare l’erba, rimuovere rovi e canne e, qualora servisse, tagliare qualche pianta di alloro. 
Gli archeologi incaricati dalla società giallorossa di effettuare gli scavi dovranno quindi, come da prescrizioni della Soprintendenza di Stato, raggiungere la “quota geologica” cioè quella profondità dove non sono presenti resti prodotti dall’attività umana. Nelle trincee già scavate a primavera scorsa, questa quota era poche decine di centimetri al di sotto del livello stradale. Restano da completare più o meno una quindicina di trincee e il tempo stimato per completare il lavoro, ovviamente in assenza di ritrovamenti di un qualche significato, si aggira sui 20 giorni, meteo permettendo: se piove in modo intenso e prolungato non si scava.

Finale

Il progetto definitivo ha una specie di scadenza: per la Roma va consegnato entro la primavera, quindi entro il 21 giugno a voler essere pignoli. Questo perché l’obiettivo della società giallorossa è quello dichiarato fin dall’inizio di questa avventura, cioè disputare almeno una gara nella stagione sportiva del centenario (quindi la 2027/2028). Un obiettivo ambizioso ma, su carta, ancora raggiungibile a condizione che non si perda ulteriore tempo.
La suggestione è che i giallorossi abbiano nel mirino il 21 aprile, Natale di Roma, come data per la consegna del progetto definitivo. 

Cause giudiziarie

Parallelamente, va avanti l’attività nelle aule di tribunale. Ieri, dinanzi al Tar, giornata interlocutoria. Si doveva discutere nel merito degli atti di rilascio delle aree al secondo nucleo familiare sgomberato poco prima di ferragosto scorso. Ma, l’assenza di uno dei magistrati, ha fatto rinviare al prossimo 9 aprile la seduta. Allo stesso tempo, l’altro nucleo familiare ricorrente, invece, ha comunicato la rinuncia alla causa di merito. E a marzo, il 24, è fissata l’udienza dinanzi al giudice civile per il ricorso presentato dall’autoricambi contro la procedura di riconsegna delle aree.

Segnalazione

Nel frattempo, però, finisce in una segnalazione agli uffici capitolini – Urbanistica, Ambiente, Patrimonio – la piantumazione di alcuni arbustelli da parte dei comitati no stadio di qualche giorno fa. In un verbale, i vigili chiedono al Comune «di intervenire con personale competente al fine di valutare l’entità e la qualità dell’impianto» e «di valutare la possibilità di interdire l’accesso alla zona al fine di salvaguardare l’incolumità» delle persone visto che la zona «è sempre più oggetto di frequentazione da parte di curiosi interessati allo stadio della Roma» anche perché nella zona «insistono alcuni pozzi/inghiottitoi».

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