crescita moderata e segnali di rallentamento

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Ecco il quadro della Banca d’Italia sull’economia lombarda contenuto nell’ambito della collana Economie regionali, che contiene analisi sulle principali articolazioni territoriali (regioni e macroaree) dell’economia italiana.

Nel 2024 l’economia lombarda ha continuato a crescere, ma a ritmo ridotto. Secondo le stime più recenti, il PIL regionale è aumentato in linea con la media nazionale. Tuttavia, permangono segnali di debolezza, soprattutto nel settore industriale e nelle esportazioni, che hanno subito un ulteriore calo, in particolare verso l’area dell’euro e gli Stati Uniti. L’indicatore Regiocoin Lombardia, che misura l’andamento dell’attività economica, conferma che il rallentamento osservato nel 2023 è proseguito anche nella seconda metà del 2024.



Servizi in crescita, industria in sofferenza


Se da un lato il comparto dei servizi ha registrato una crescita sostenuta, trainato dal turismo e dai consumi legati all’accoglienza, dall’altro l’industria ha sofferto un calo della produzione. La domanda interna ed estera si è indebolita e, secondo l’indagine della Banca d’Italia, il fatturato del settore manifatturiero è diminuito nei primi nove mesi dell’anno. Le previsioni per il 2025 indicano una stabilizzazione delle vendite, ma con livelli ancora inferiori rispetto agli anni precedenti.

Anche gli investimenti hanno subito una contrazione. Il ridimensionamento degli incentivi fiscali per l’efficienza energetica ha rallentato il comparto delle costruzioni, solo parzialmente sostenuto dall’avvio di opere pubbliche finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Esportazioni in calo, segnali di diversificazione

Le esportazioni lombarde hanno continuato a perdere terreno, con un calo dell’1,6% nel primo semestre 2024. Il principale fattore negativo è stato il rallentamento della domanda proveniente dai principali partner europei, in particolare Germania e Francia, che hanno ridotto gli acquisti di macchinari, prodotti della metallurgia e componenti elettroniche. Anche gli Stati Uniti hanno contribuito alla flessione, con una diminuzione delle importazioni di farmaceutica e abbigliamento.

Le imprese lombarde stanno cercando di diversificare i mercati di sbocco, con una crescita delle vendite in Polonia, Medio Oriente e America Latina. Tuttavia, questo processo richiederà tempo prima di poter compensare le perdite sui mercati tradizionali.

Finanziamenti e agevolazioni

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Profitti stabili, ma domanda di credito in calo

Nonostante il rallentamento economico, i profitti delle imprese lombarde sono rimasti su livelli elevati. La maggior parte delle aziende ha dichiarato di avere liquidità sufficiente per far fronte alle proprie esigenze operative e al pagamento dei finanziamenti in essere.

Tuttavia, la domanda di credito si è ridotta. Dopo quattro anni di stabilità, il rallentamento ciclico ha determinato un incremento dei tassi di insolvenza sui debiti delle imprese. Le banche hanno mantenuto criteri di erogazione rigidi, con una leggera riduzione dei tassi di interesse per gli investimenti, ma un mantenimento di condizioni prudenti per il credito a breve termine.

Inflazione sotto controllo, consumi stagnanti

L’inflazione in Lombardia è rimasta vicina all’1%, grazie alla riduzione dei costi delle utenze e alla stabilizzazione dei prezzi alimentari. Tuttavia, i consumi delle famiglie sono rimasti stagnanti.

Il reddito disponibile reale è tornato a crescere nel primo semestre del 2024 (+2,7%), ma questo incremento ha solo compensato la perdita di potere d’acquisto registrata nel biennio precedente. Il settore automobilistico, ad esempio, ha visto un rallentamento delle immatricolazioni, segnale che le famiglie mantengono un atteggiamento prudente nella spesa per beni durevoli.

Lavoro e mercato immobiliare: segnali misti

L’occupazione è cresciuta dell’1,2% nella prima metà del 2024, ma si iniziano a intravedere segnali di raffreddamento del mercato del lavoro. Nell’industria, le ore lavorate sono diminuite e il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) è aumentato, specialmente nella meccanica.

Sul fronte immobiliare, le compravendite residenziali hanno subito una flessione del 3,1% nel primo semestre, con una ripresa nel secondo trimestre. I prezzi sono invece rimasti in crescita, con un aumento medio del 3,1%.

Risparmio e credito alle famiglie

Le famiglie lombarde hanno ridotto i depositi bancari, riallocando i risparmi verso investimenti più redditizi come titoli di Stato e obbligazioni. La domanda di prestiti è tornata a crescere, trainata dal credito al consumo, mentre l’aumento dei mutui per l’acquisto di abitazioni è stato contenuto e concentrato nel secondo trimestre.

Prospettive: cautela e stabilizzazione

Il 2024 si è chiuso con un quadro di crescita debole e segnali di rallentamento in alcuni settori chiave. L’industria e il commercio estero restano i principali punti critici, mentre i servizi e il turismo continuano a sostenere l’economia regionale. Le previsioni per il 2025 indicano una possibile stabilizzazione, ma senza prospettive di forte ripresa. Il contesto economico internazionale e le scelte di politica economica saranno determinanti per il futuro della Lombardia, una regione che resta il motore produttivo del Paese, ma che deve affrontare sfide sempre più complesse.



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