Comitato Esistono i Diritti su separazione carriere

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Palermo, dibattito sulla separazione delle carriere dei magistrati: confronto tra esperti e politici alla Real Fonderia

Il tema della separazione delle carriere dei magistrati torna al centro del dibattito politico e giuridico.
Giovedì 27 febbraio alle ore 15.30, presso la Real Fonderia alla Cala di Palermo, si terrà un incontro promosso dal Comitato Esistono i Diritti, un luogo di confronto aperto tra diverse sensibilità politiche e culturali.

L’iniziativa, introdotta da Gaetano D’Amico, presidente del comitato organizzatore, vedrà il confronto tra sostenitori e oppositori della riforma, con la partecipazione di esponenti del mondo accademico, giuridico e politico.

Le voci a confronto

A favore della separazione delle carriere interverranno:

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  • Avv. Marco Traina, rappresentante del Comitato Esistono i Diritti
  • On. Gianfranco Miccichè, deputato regionale ed ex presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana
  • Dott. Giovanni Tessitore, già professore associato di Sociologia del diritto
  • Dott. Guido Corso, già professore di Diritto amministrativo

A esprimere contrarietà alla riforma saranno invece:

  • On. Nuccio Di Paola, vicepresidente dell’ARS
  • On. Antonello Cracolici, deputato regionale e presidente della Commissione Antimafia regionale
  • Avv. Francesco Leone, presidente dell’AGIUS
  • Avv. Salvatore Vincenzo Greco, avvocato civilista

Il dibattito sarà moderato da Gaspare Nuccio.

Un tema di lunga data nel panorama politico italiano

La questione della separazione delle carriere dei magistrati non è nuova nel dibattito politico italiano. Già negli anni ’90 il Partito Radicale di Marco Pannella, insieme a socialisti e liberali, aveva promosso un referendum sulla giustizia nell’ambito del cosiddetto “Pacchetto referendario Tortora”. L’argomento è rimasto per anni al centro delle discussioni, con momenti di particolare attenzione, soprattutto durante le riforme della giustizia tentate dai governi di centrodestra e centrosinistra.

L’obiettivo del governo Meloni sulla separazione delle carriere

L’attuale governo guidato da Giorgia Meloni ha inserito tra i suoi obiettivi la riforma della giustizia con un focus particolare sulla separazione delle carriere. Il principio alla base della proposta è quello di distinguere nettamente il percorso professionale dei magistrati giudicanti (giudici) da quello dei magistrati requirenti (pubblici ministeri), per garantire una maggiore equidistanza tra accusa e difesa e rafforzare il principio del giusto processo.

Attualmente, in Italia, sia i giudici che i pubblici ministeri appartengono alla stessa carriera e condividono il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM). Chi sostiene la riforma ritiene che questa commistione possa creare un’influenza reciproca tra le due funzioni, compromettendo l’imparzialità del sistema. Al contrario, chi vi si oppone teme che la separazione possa indebolire l’autonomia della magistratura e aumentare il rischio di ingerenze politiche nella giustizia.

Il confronto tra queste due visioni resta aperto e il dibattito di Palermo si inserisce in un più ampio scenario nazionale, in cui il tema continua a essere centrale nell’agenda politica e istituzionale.

Perché il Comitato Esistono i Diritti rilancia il dibattito sulla separazione delle carriere

Il Comitato Esistono i Diritti ha scelto di portare nuovamente alla ribalta il tema della separazione delle carriere dei magistrati, una questione di grande rilevanza politica e istituzionale. Alla base di questa iniziativa vi è la necessità di garantire una giustizia giusta, che non sia condizionata da influenze esterne o da potenziali conflitti di interesse all’interno dell’ordinamento giudiziario.

La commistione tra giudici e pubblici ministeri all’interno della stessa carriera ha sollevato, nel tempo, dubbi e perplessità, portando a interrogativi sulla reale indipendenza del potere giudiziario. Il rischio di una contaminazione tra funzioni diverse, infatti, potrebbe compromettere il principio di equità processuale e mettere in discussione alcuni diritti fondamentali dei cittadini.

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Proprio per questo, il dibattito promosso dal Comitato rappresenta un momento essenziale di confronto tra diverse visioni, per analizzare in modo approfondito vantaggi e criticità della riforma. Da un lato, i sostenitori della separazione delle carriere sostengono che essa rafforzerebbe il principio del giusto processo e l’equilibrio tra accusa e difesa; dall’altro, i contrari temono che tale riforma possa limitare l’autonomia della magistratura, aprendo a possibili ingerenze politiche.

“L’incontro alla Real Fonderia offrirà un’occasione per fare chiarezza su un tema che incide direttamente sulla qualità della giustizia nel nostro Paese, consentendo a cittadini ed esperti di valutare con consapevolezza i possibili scenari futuri. Come nel 1990, anche oggi, il confronto è necessario: ce lo ha insegnato Marco Pannella con le sue battaglie per una giustizia più equa e trasparente. È solo attraverso il dialogo che possiamo comprendere davvero cosa è utile al Paese e cosa, invece, risponde a logiche di potere”, ha dichiarato Gaetano D’Amico, presidente del Comitato Esistono i Diritti.





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