arrivano 4,5 miliardi di euro

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  • Grazie ai fondi di coesione i sindaci potranno realizzare 818 interventi nei Comuni e nelle città metropolitane di tutta Italia, per un valore complessivo che potrebbe raggiungere i 4,5 miliardi di euro
  • Gli ambiti di intervento comprendono diversi settori: dai trasporti alle nuove politiche per l’ambiente, fino ai progetti di riqualificazione urbana.
  • I fondi europei costituiscono un’opportunità unica per ridurre il divario tra le regioni più sviluppate e quelle meno sviluppate nell’UE.

Tra settembre 2023 e novembre 2024 il governo ha stipulato una serie di accordi con Regioni e Province autonome per definire l’utilizzo e la destinazione dei fondi di coesione europei.

Sono stati descritti e dettagliati gli interventi in programma per ciascuna zona d’Italia, con i sindaci impegnati a realizzare circa il 36,2% del totale dei lavori previsti: si tratta di circa 818 interventi, per un valore che può raggiungere complessivamente i 4,5 miliardi di euro. Numerose sono anche le opportunità di collaborazione per i liberi professionisti di tutta Italia.

Un’occasione unica per l’Italia e per tutti gli Stati europei che, grazie all’erogazione di questi fondi, hanno la possibilità di ridurre il divario tra le regioni più ricche e quelle più povere. Vediamo quali sono gli interventi in programma e le opportunità per i professionisti con partita IVA.

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Fondi di coesione: nuove risorse per i Comuni italiani

L’accordo tra UE e Italia ha permesso di sbloccare una serie di fondi per favorire la coesione economica, sociale e territoriale, riducendo le disparità tra le zone rurali, le zone in fase di espansione e i territori che presentano gravi svantaggi naturali o demografici.

Nel dettaglio, l’attuazione delle politiche regionali passa attraverso una serie di fondi UE:

  • Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), per favorire lo sviluppo delle regioni meno industrializzate e per riconvertire i territori in declino;
  • Fondo sociale europeo Plus (FSE+), che riunisce quattro strumenti di finanziamento per investire sulle persone, sostenendo l’occupazione e con l’obiettivo di una società più inclusiva;
  • Fondo di coesione (FC), volto a erogare contributi per sostenere progetti in materia di ambiente e di reti per ciò che riguarda le infrastrutture di trasporto;
  • Fondo per la giusta transizione (JTF), che permette alle regioni di affrontare le conseguenze della transizione in vista degli obiettivi 2030 UE per l’energia e il clima.

Grazie ai fondi di coesione europei i sindaci dei Comuni e delle città metropolitane avranno la possibilità di migliorare infrastrutture, trasporti e sanità territoriale soprattutto nelle zone meno sviluppate della nostra penisola. Alcuni interventi sono già stati pianificati e, come riporta Il Sole 24 Ore, includono i seguenti Comuni:

  • Firenze, con una dotazione di 113 milioni procederà con la prima parte di realizzazione della tramvia di collegamento tra l’aeroporto e il polo scientifico;
  • Bari, con 88 milioni di risorse per la conclusione del piano di raccolta differenziata dei rifiuti, la realizzazione del Parco del Castello e il recupero dell’area ex Villaggio Azzurro;
  • Palermo, con oltre 68 milioni destinati alla riqualificazione dell’ex fiera del Mediterraneo, dell’asse Notarbartolo – Malaspina – Lolli e del waterfront alla Via Crispi;
  • Napoli, con 31,6 milioni complessivi per il potenziamento degli impianti sportivi, dal Palazzetto di via Stadera alla Cittadella di Via Ulisse Prota Giurleo.

Fondi di coesione: le misure 2021 – 2027

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Sulla base dell’accordo stipulato tra Italia e Unione europea, come riporta il comunicato ufficiale della Camera dei Deputati1, sono stati istituiti 10 programmi nazionali (PN) a cui sono indirizzate molte delle risorse dei fondi europei (25,575 miliardi di euro). Nell’elenco sono compresi:

  • scuola e competenze;
  • ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale;
  • sicurezza per la legalità;
  • equità nella salute;
  • inclusione e lotta alla povertà;
  • giovani, donne e lavoro;
  • metro plus e città medie del sud;
  • cultura;
  • capacità per la coesione;
  • Just Transition Fund.

Una parte ben più consistente di fondi (48,492 miliardi di euro), invece, sarà destinata al finanziamento dei programmi regionali, promossi da tutte le Regioni e le Province Autonome.

A farla da padroni saranno gli interventi relativi ai trasporti, che assorbiranno il 32,8% dei fondi comunali, seguiti dalle politiche per l’ambiente (23,3%) e dalla riqualificazione urbana (17,1%).

Nuove opportunità per i professionisti

Le ingenti risorse messe a disposizione dall’Europa per i singoli Stati nell’ambito delle politiche di coesione hanno richiesto un grosso impegno alle amministrazioni territoriali soprattutto per la pianificazione e per la progettazione degli interventi da attuare.

Per accelerare questo processo il governo aveva istituito il “Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale” con il quale gli Enti beneficiari erano autorizzati ad avviare procedure concorsuali o di affidamento per la redazione di progetti di fattibilità tecnica ed economica.

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Si erano quindi aperti una serie di concorsi e avvisi che hanno permesso ai professionisti di tutta Italia di presentare le proprie idee e i propri progetti (relativi ad ambiti specifici, ma molto ampi) per il miglioramento della coesione territoriale.

Al contempo, i professionisti hanno tuttora l’opportunità di collaborare per la realizzazione delle politiche di coesione. Le posizioni aperte sono riportate sul portale Coesione Italia 21-272, nella sezione “Avvisi“.



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