Nuovo adempimento per le Istituzioni Scolastiche: l’invio del Piano annuale dei flussi di cassa da effettuare entro il 28 febbraio
Contributo di Pietro Netti
In riferimento agli impegni assunti dall’Italia nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il nostro Paese si è mosso per attuare misure specifiche, come la Riforma n. 1.11, orientata alla riduzione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie, in conformità con le raccomandazioni della Commissione Europea.
Nella revisione del PNRR, è stata introdotta la milestone M1C1-72 bis, che ha previsto ulteriori misure per accelerare i tempi di pagamento delle amministrazioni pubbliche. A tal fine, l’articolo 6, comma 1, del decreto-legge 19 ottobre 2024, n. 155, convertito dalla legge 9 dicembre 2024, n. 189, stabilisce che le amministrazioni pubbliche indicate nell’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ivi compresi gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado, sono tenute ad adottare, entro il 28 febbraio di ogni anno, un piano annuale dei flussi di cassa.
È importante sottolineare che la data del 28 febbraio non è perentoria e non ci sono sanzioni per il mancato adempimento entro tale scadenza.
Il piano annuale dei flussi di cassa deve includere un cronoprogramma relativo ai pagamenti e agli incassi del periodo di riferimento.
Il piano annuale dei flussi di cassa deve essere predisposto utilizzando i modelli disponibili sul sito istituzionale del Ministero dell’economia e delle finanze, in particolare nella sezione dedicata “Tempi di pagamento e debiti commerciali delle Pubbliche Amministrazioni”.
Per le Amministrazioni centrali dello Stato, si applica la normativa prevista dagli articoli 23, comma 1-ter, e 34 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, che offre indicazioni dettagliate sui pagamenti previsti nel periodo di riferimento, garantendo così la disponibilità finanziaria necessaria in termini di cassa.
Inoltre, l’articolo 6, comma 2, del decreto-legge n. 155 del 2024 assegna all’organo competente il compito di verificare la predisposizione del piano dei flussi di cassa, assicurando la regolarità amministrativa e contabile.
In questo contesto, le amministrazioni pubbliche vengono incoraggiate a adottare pratiche più trasparenti e tempestive nella gestione dei pagamenti. Questo non solo contribuirà a migliorare le relazioni con i fornitori e i cittadini, ma avrà anche un impatto positivo sull’efficienza burocratica complessiva. L’implementazione di un sistema di flussi di cassa ben strutturato e monitorato è fondamentale per ottimizzare le risorse e garantire che gli impegni finanziari siano onorati nel rispetto delle scadenze.
L’obiettivo finale resta quello di ottenere un maggiore equilibrio tra entrate e uscite, prevenendo l’accumulo di debiti e garantendo un utilizzo efficace delle risorse pubbliche.
Pertanto le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado devono adottare, entro il 28 febbraio di ogni anno, un Piano annuale dei flussi di cassa. Questo piano deve includere un cronoprogramma dettagliato dei pagamenti e degli incassi per l’esercizio di riferimento.
Sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze è consultabile la Determina del Ragioniere Generale dello Stato del 14 febbraio 2025, concernente il piano annuale dei flussi di cassa di cui all’articolo 6, comma 1, del decreto-legge 19 ottobre 2024, n. 155, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2024, n. 189 unitamente ai vari allegati, di cui l’Allegato 3 – Modello del piano annuale dei flussi di cassa degli enti e organismi pubblici di cui all’articolo 1, comma 2, del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in contabilità finanziaria, ad esclusione degli enti territoriali e dei loro enti strumentali, riguarderebbe le istituzioni scolastiche, che attraverso il piano annuale dei flussi di cassa, saranno tenute a redigere un cronoprogramma dettagliato per ogni trimestre che delinei gli incassi e i pagamenti previsti per l’intero anno finanziario.
Il Ministero, basando le proprie erogazioni su questo cronoprogramma, dovrebbe garantire i fondi necessari per coprire le fatture e altri documenti di spesa. Di conseguenza, l’obiettivo è mantenere la giacenza di cassa delle istituzioni scolastiche ai minimi livelli.
Dall’analisi del documento emergono diversi punti chiave, ovvero che se il Programma annuale rappresenta lo strumento per la gestione per competenza, utile per monitorare accertamenti e impegni, il Piano annuale dei flussi di cassa funge da strumento di gestione della liquidità, mettendo in evidenza incassi e pagamenti.
Le scuole sono tenute a stilare un cronoprogramma degli incassi e dei pagamenti attesi e, almeno 20 giorni dopo la chiusura di ciascun trimestre, dovranno sostituire le previsioni relative al trimestre appena concluso con i dati effettivi di incassi e pagamenti, attingendo dalle informazioni contabili e rivedere le previsioni per i trimestri successivi sulla base del reale andamento.
Da ciò si evince che la disponibilità di cassa dovrebbe poter essere utilizzata per estinguere qualsiasi mandato, senza alcuna distinzione tra i vari progetti o attività. L’obiettivo finale è, come detto, quello di garantire pagamenti tempestivi e di ridurre le giacenze di cassa all’interno delle pubbliche amministrazioni coinvolte in questo processo.
Il modello del Piano annuale dei flussi di cassa
Il modello del piano annuale dei flussi di cassa per le istituzioni scolastiche (di cui all’Allegato 3) è suddiviso in diverse voci dettagliate, ognuna delle quali riveste un’importanza specifica nella gestione delle risorse finanziarie.
Nella parte iniziale, presenta un’intestazione che identifica l’ente e il periodo di riferimento, assicurando così la corretta contestualizzazione del documento.
A seguire, si sviluppa un cronoprogramma che delinea i flussi di cassa su base mensile o trimestrale, offrendo una chiara visione temporale dei movimenti finanziari previsti. Nella sezione dedicata alle voci di entrata, vengono elencate le diverse fonti di reddito, che includono trasferimenti statali, entrate fiscali, proventi da servizi e altri incassi. Questo consente alle amministrazioni di avere un quadro esaustivo delle risorse a disposizione.
Le voci di uscita, invece, forniscono dettagli sui pagamenti previsti, includendo le spese per il personale, i costi per forniture e servizi, investimenti e oneri finanziari. Questa parte del modello è essenziale per garantire che tutte le uscite siano pianificate in modo da evitare il rischio di squilibri finanziari.
Un’altra componente importante del modello è la sezione di riconciliazione, dove vengono analizzate le eventuali discrepanze tra le previsioni e i dati effettivi. Questa analisi consente agli enti di modificare le stime future in base all’andamento reale delle finanze. Infine, il modello offre uno spazio per osservazioni e note, dove è possibile annotare considerazioni ulteriori sull’andamento complessivo delle entrate e delle uscite, nonché suggerire strategie correttive.
Grazie a questa struttura dettagliata, il piano annuale dei flussi di cassa diventa uno strumento cruciale per la pianificazione finanziaria e per la presa di decisioni informate. Consente agli enti di mantenere il controllo sulla liquidità, ottimizzare le risorse disponibili e garantire che vengano rispettati i tempi di pagamento, contribuendo così a una gestione più trasparente ed efficiente delle finanze pubbliche.
I dubbi riguardanti le istituzioni scolastiche
Oltre alla struttura base del modello, è importante considerare le recenti direttive contenute nella determina della RSG n.46 del 14.02.2025, che introduce i modelli di riferimento per diversi enti. Questa determina si sofferma sugli Enti Territoriali e non territoriali, ma non cita esplicitamente le Istituzioni Scolastiche (II.SS.). Oltre a ciò si rileva che, mentre per le Amministrazioni centrali dello Stato fa riferimento alla disciplina del piano finanziario dei pagamenti stabilita dalla legge 196/2009, non viene menzionato il D.I. 129/2018, che interessa esclusivamente le II.SS.
Questa situazione potrebbe sollevare alcune incertezze per le scuole in merito all’utilizzo corretto dell’allegato 3 e alle modalità di trasmissione dei dati al MIM e al MEF per la verifica della cassa. Pertanto si attendono ulteriori chiarimenti dalla Ragioneria Generale dello Stato o dal MIM.
Nel frattempo, le scuole che utilizzano il sistema SIOPE sono già in grado di elaborare il piano dei flussi di cassa, ma è necessario attendere ulteriori indicazioni e possibili aggiornamenti dei sistemi gestionali.
Il competente organo di controllo di regolarità amministrativa e contabile, nello specifico i revisori dei conti per quanto riguarda le istituzioni scolastiche, è incaricato di verificare la predisposizione del piano di cassa, in conformità a quanto stabilito dal comma 2 dell’articolo 6 del Decreto-Legge n. 155/2024.
Allegati:
- Determina del Ragioniere Generale dello Stato del 14 febbraio 2025, concernente il piano annuale dei flussi di cassa di cui all’articolo 6, comma 1, del decreto-legge 19 ottobre 2024, n. 155, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 dicembre 2024, n. 189 (formato PDF – dimensione 320 Kb)
- Allegato 3 – Modello del piano annuale dei flussi di cassa degli enti e organismi pubblici di cui all’articolo 1, comma 2, del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in contabilità finanziaria, ad esclusione degli enti territoriali e dei loro enti strumentali (formato XLSX – dimensione 360 Kb) per le istituzioni scolastiche
Modello del Piano annuale dei flussi di cassa
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