“La Zls così non serve a nulla”

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Finora solo 10 imprese, due di grandi dimensioni, tre medie e cinque piccole sono riuscite ad accedere agli incentivi della Zona logistica semplificata Porto di Venezia Rodigino per un credito d’imposta di 876mila euro, secondo i dati pubblicati dall’Age.

“Numeri che scontano l’assoluta incertezza e le tempistiche incompatibili con la realtà delle aziende: in mancanza di adeguati finanziamenti per il prossimo triennio infatti, sfuma per le aziende il vantaggio di accedere al credito d’imposta, quindi la Zls rischia di rimanere una scatola vuota”, commenta la Cna di Padova e Rovigo, dopo l’incontro di lunedì scorso all’hotel Belstay di Marghera.

L’incontro, che aveva come tema il futuro della già attiva Zls e, soprattutto, la sua necessaria compatibilità con il tessuto economico del nostro territorio composto per oltre l’80% da piccole, medie e micro imprese, è stato promosso unitariamente dalle categorie economiche Confartigianato, Confcommercio, Cna e Confesercenti delle provincie di Venezia e Rovigo, rappresentative di 78mila imprese, con i parlamentari veneziani e rodigini, presenti Andrea Martella, Nadia Romeo e Bartolomeo Amidei, e l’assessorato allo Sviluppo economico della Regione Veneto, guidato da Roberto Marcato, per discutere sulla questione dopo che la legge di Bilancio 2025 aveva purtroppo lasciato la Zls senza finanziamento per i prossimi anni.

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In effetti, il mancato finanziamento triennale del credito d’imposta per le aziende che intendono insediarsi nella Zls è sorprendente. “Siamo certi – hanno spiegato i presidenti di Confartigianato Città Metropolitana di Venezia, Confartigianato Polesine, Confcommercio Metropolitana di Venezia e Rovigo, Cna Metropolitana di Venezia, Cna di Padova e Rovigo e Confesercenti Metropolitana di Venezia e Rovigo, Siro Martin, Marco Campion, Massimo Zanon, Giancarlo Burigatto, Luca Montagnin e Lorenzo Vallese in rappresentanza delle categorie – che la Zls possa essere un’importante opportunità di sviluppo per il nostro territorio che dev’essere però accompagnata da una capacità progettuale di tutti gli attori del territorio, con l’obiettivo di supportarla con tutto quel corredo di infrastrutture immateriali e materiali, e di servizi che la rendano davvero appetibile per i nuovi insediamenti di aziende”.

Intanto, venerdì scorso c’è stata l’approvazione definitiva del decreto “Milleproroghe” che, grazie all’emendamento presentato in commissione affari costituzionali del Senato, rifinanzia il credito d’imposta per le Zls anche per il 2025, confermando la dotazione di 80 milioni di euro. “Un passo senz’altro positivo, ma non si può non notare come, ancora una volta, si rischi di fornire alle imprese un orizzonte temporale troppo ristretto, incoerente con le loro esigenze di programmazione degli investimenti. Serve un rifinanziamento che copra un arco temporale di almeno tre anni”, lamentano le categorie.

E questo perché, sottolineano, “le imprese hanno bisogno di certezze. Già nel 2024, al di là di aziende già insediate sul territorio, abbiamo visto nei numeri quanto le risorse limitate e una finestra temporale troppo stretta, dal 3 settembre al 15 novembre, non ha consentito in realtà di attrarre davvero nuove opportunità di sviluppo e di nuovi insediamenti produttivi. Le potenzialità di questo strumento erano state enfatizzate soprattutto dalle istituzioni, a cominciare dalla Regione Veneto e questo ha creato anche non poche aspettative nei nostri territori”.

Tre i punti dell’appello alla politica: ai parlamentari è stato chiesto, in particolar modo, di trovare nei prossimi provvedimenti il modo di finanziare la Zls con una prospettiva pluriennale con almeno 200 milioni di euro di risorse per il 2025, 2026 e 2027, di ridurre le soglie di accesso perché attualmente servono investimenti da 200mila euro a 10 milioni che di fatto escludono la gran parte delle imprese, e di inserire la possibilità di invitare i rappresentanti delle organizzazioni territoriali di Venezia e Rovigo come uditori al Comitato di indirizzo.

“La Zls riguarda la provincia di Venezia e di Rovigo ma in realtà è uno strumento fondamentale per l’economia di tutto il Veneto – hanno sottolineato i rappresentanti di categoria – E’ necessario che il provvedimento sia costruito sulle effettive necessità delle imprese: questo appello lo rivolgiamo a chi oggi ha responsabilità di governo, regionale e nazionale e a tutti i nostri rappresentanti politici, perché altrimenti rischiamo che davvero tutto questo rimanga fermo al palo e una straordinaria opportunità com’è la Zls si trasformi in una delusione cocente”.

A questo primo tavolo, si preannuncia, ne seguiranno altri con l’obiettivo di migliorare ed adeguare il più possibile questo fondamentale strumento anche attraverso lo strumento dell’emendamento che potrebbe essere scritto unitariamente proprio da questo tavolo.





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