ADUC – Articolo – Allevamenti animali da ammazzare. L’ipocrisia

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Ci sono fior fiore di norme comunitarie e nazionali che indicano come non essere crudeli agli allevatori di animali che poi dovranno essere ammazzati per diventare cibo per gli umani e non solo. Lo chiamano “benessere animale”. Poi ci sono anche gli allevamenti cosiddetti bio per poi macellare carne che dovrebbe essere più sana per i consumatori. In questi giorni è in atto la raccolta firme per una petizione per chiedere a KFC Italia un impegno a eliminare le pratiche più crudeli degli allevamenti di polli dei suoi fornitori e l’utilizzo di razze a rapido accrescimento.

Benessere animale. Un concetto e una pratica antropocentrica: l’essere umano al centro e tutto intorno a sé gli è dovuto, anche – come nel nostro caso – il sacrificio di altre vite.

C’è chi è carnivoro, e ci sono fior fiore di aziende per questo tipo di alimentazione. L’essere umano è comunque onnivoro e non ha bisogno necessariamente della carne di altri esseri viventi per alimentarsi. Anche in questo caso è molto in crescita un’economia alla bisogna, anche se al momento – soprattutto nei cosiddetti Paesi ricchi  – si paga molto di più quello che, senza grandi discorsi e presentazioni, dovrebbe costare meno. La mistificazione di questo contesto porta anche a mescolare il non-essere carnivori come fosse una qualche religione.

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A noi non interessa combattere le religioni (o presunte tali) ma “solo” informare gli individui ed evidenziare vantaggi e svantaggi. 

Un mondo vegetariano (o vegano) non è fattibile in questo millennio (….), ma è invece importante vivere serenamente, felici, sani e ricchi… cioè una sorta di pace che, se a livello politico, sociale e civico sembra essere complicata, a livello individuale si possono raggiungere livelli di buona convivenza e accettazione dell’altro (vivente e non solo). 

Prerogativa perché questo sia possibile potrebbe essere la serenità con se stessi. Dire quel che si pensa e crede, senza obbligare nessuno ai propri convincimenti, anzi “lottare” perché anche il più diverso da noi possa continuare ad esser tale (senza ovviamente che il suo esser tale presuma l’annientamento del diverso da se stesso). Prerogativa che dovrebbe/potrebbe estendersi a tutto il mondo animale,  ma siccome non ci interessa imporre con forza o violenza, aspettiamo che ognuno ci arrivi per conto proprio.

E’ per questo che le leggi che, per la macellazione animale, dicono di essere necessarie per il benessere animale, ci sembrano ipocrite. Comprendiamo le necessità sanitarie (anche dei diversi tipi di macellazione), ma restiamo basiti quando si spaccia per benessere animale il fatto che macellare o allevare in un certo modo non sia solo perché gli umani si possano sentire meno a disagio nell’ammazzare altri esseri viventi.

La petizione verso i polli di Kfc è la versione di grado B (A è la legge, B gli atti volontari) di questa ipocrisia. 

Mangiate la carne che volete, ammazzate i maiali facendo finta di non sapere che hanno intelligenza e sensibilità come un animale domestico a quattro zampe (che giammai mangereste…), ma non raccontatevi e non fate credere agli altri di essere amici degli animali. Gli amici (e non solo) per noi non ammazzano i propri amici.

Ma c’è anche di peggio. In Italia più che altrove. Il Parlamento ha fatto una legge che vieta la carne coltivata, che spesso chiamano sintetica. Una legge che non serve a nulla perché in materia possiamo solo rispettare le norme Ue (che nello specifico non ci sono), ma serve a mettere le mani avanti per un possibile futuro in cui ci si potrebbe alimentare con le medesime caratteristiche organolettiche della carne senza ammazzare un solo animale. Un tipo di alimentazione che viene spacciata per dannosa quando, invece, l’unico danno sarebbe verso la filiera industriale/alimentare che dovrebbe riconvertirsi. In un Paese di conservatori come il nostro (anche se molti dicono di essere riformatori), anche con evidenti vantaggi ambientali e salutistici, si erigono muri e disinformazione per impedire il cambiamento.

Noi tutto questo lo combattiamo con l’informazione, facendo appello agli individui perché siano sereni con se stessi facendo a meno dell’ipocrisia, smettendo di giocare con se stessi e gli altri travestendosi da ambientalisti e amanti degli animali.

Come si dice “se sono rose fioriranno”. Ma non spontaneamente. Noi le coltiviamo.

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