VARESE – Il 2024, sotto il profilo giudiziario, ha chiuso tre delle tragedie più strazianti che la provincia di Varese abbia mai conosciuto. Tre stragi famigliari che resteranno per sempre tre tagli profondi nel nostro tessuto sociale. Con la richiesta di archiviazione per l’inchiesta sulla morte di Davide Paitoni, suicida in carcere secondo la procura di Milano, dopo aver ucciso il 2 gennaio del 2022 il figlio Daniele di soli 7 anni a Morazzone, e la condanna definitiva all’ergastolo di Alessandro Maja, che nel maggio dello stesso anno ha assassinato a martellate la moglie Stefania, la figlia Giulia di soli 16 anni ferendo in modo gravissimo il primogenito Nicolò, nell’abitazione di famiglia di Samarate, l’iter processuale è terminato. Un iter mai nemmeno cominciato per Andrea Rossin che nell’aprile 2022 assassinò nella sua abitazione di Mesenzana i due figlioletti Alessio e Giada.
La mantide di Parabiago
Il 2025 vedrà altre vittime chiedere di avere giustizia nelle aule dei tribunali di Varese e Busto Arsizio. Il 3 gennaio davanti al Gup del tribunale di Busto comparirà Adilma Pereira Carneiro, la “mantide” di Parabiago arrestata con il figlio, il marito e altri tre uomini, con l’accusa di aver pianificato e messo in atto l’omicidio di Fabio Ravasio, investito e ucciso nell’agosto 2024 da quella che inizialmente pareva un’auto pirata. Le indagini coordinate dal pubblico ministero Ciro Caramore hanno svelato un altro scenario. Adilma avrebbe organizzato l’investimento del compagno per poterne incassare l’eredità. Il 3 gennaio la donna chiederà di essere ammessa al rito abbreviato puntando ad un eventuale sconto di pena. Il pm Caramore ha chiesto il giudizio immediato per tutti gli indagati, la Corte d’Assise è fissata per il 27 gennaio.
La ferita di via Menotti
Il 29 gennaio tornerà in aula a Varese il processo che vede Marco Manfrinati, ex avvocato bustese di 40 anni, rispondere dell’accusa di stalkink nei confronti dell’ex moglie Lavinia Limido e dell’ex suocera Marta Criscuolo. Manfrinati è detenuto in carcere a Busto per l‘omicidio volontario dell’ex suocero Fabio Limido e il tentato omicidio dell’ex moglie Lavinia consumati in via Ciro Menotti a Varese nel maggio 2024. La procura di Varese dovrebbe essere pronta a depositare l’avviso di conclusione indagini (preparandosi a chiedere il rinvio a giudizio) anche per l’orrenda aggressione andata in scena davanti alla sede dell’attività dei Limido visto l’arresto in flagranza di reato del 40enne. Quanto accaduto, soprattutto perché preceduto da svariate denunce nei confronti di Manfrinati da parte dell’ex moglie e dei famigliari di lei, è una ferita che Varese non può rimarginare. La città si è infatti messa al fianco della famiglia Limido in modo compatto chiedendo giustizia.
L’esempio di un’educatrice
Il 9 gennaio tornerà in aula, davanti al tribunale dei Minori di Milano, il processo che vede uno studente dell’Enaip di Varese, minorenne all’epoca dei fatti, accusato di tentato omicidio. Il ragazzo ha accoltellato, ferendola in modo grave, una sua professoressa, Sara Campiglio, docente Enaip da 30 anni, subito dopo l’inizio delle lezioni. Campiglio,mostrando di essere nata per il compito di educatrice, ha spiegato: «A febbraio mi sono trovata davanti ad un bivio – ha detto l’insegnante – Da un lato lasciar vincere la smentita sulle mie convinzioni, assumere una postura difensiva, e riempiere gli spazi di relazione con pregiudizio e colori scuri. Dall’altro, continuare a scegliere di credere ancora a quello in cui ho sempre creduto. 35 anni al fianco dei ragazzi mi hanno dato prova del fatto che il clima vincente in un contesto formativo non sia mai quello punitivo e freddo dell’autoritarietà, ma quello accogliente e caldo dell’autorevolezza». Parole pronunciate davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il mistero di Castelveccana
Il 2025 dovrebbe anche segnare la chiusura delle indagini sull’omicidio di Rachid Nachad, 34enne di origine marocchina, ritrovato nella serata di venerdì 10 febbraio 2023, a Castelveccana in località Cascate della Froda. Per l’assassinio del 34enne è indagato un carabiniere. Il militare avrebbe sparato alcuni colpi contro Nachad con un’arma non convenzionale. Il 34enne, secondo la perizia medico legale, è stato ucciso da un proiettile in gomma sparato da distanza ravvicinata. Sul corpo del 34enne non sono state trovate armi o droga. L’inchiesta in corso dovrà chiarire l’accaduto.
I guai di Bossi Jr
Il 2025 vedrà davanti ai giudici anche Riccardo Bossi, primogenito del Senatur Umberto fondatore della Lega. Il 15 gennaio Bossi jr comparirà davanti al Gup di Busto Arsizio. Il pubblico ministero Nadia Calcaterra, che lo ha indagato con l’accusa di aver indebitamente incassato il reddito di cittadinanza, ne ha infatti chiesto il rinvio a giudizio. Riccardo Bossi è contestualmente a processo anche davanti al tribunale di Varese con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della madre.
Nel nome dei cittadini
Questi i principali processi che si apriranno nel 2025. Accanto ai procedimenti che guadagnano, purtroppo per efferatezza la ribalta della cronaca, se ne susseguiranno tantissimi altri. Processi per reati fiscali, che danneggiano lo Stato e quindi tutti i cittadini, o per spaccio, piaga che devasta le vite di tantissimi. Magari meno noti. Ma certo non meno marginali su fronte dell’impatto sociale.
tribunali busto varese – MALPENSA24
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