Festival Caribe Atómico a Caracas, un ponte tra Calabria e Venezuela • Meraviglie di Calabria

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Riportare il cinema alla gente e la gente al cinema. Questa è la promessa mantenuta di un calabrese cresciuto a Caracas, che ha scelto di tornare nel paese d’origine dei suoi nonni, e di un’illustratrice venezuelana. La Guarimba International Film Festival, cui insieme hanno dato vita, rappresenta un ponte tra cinema e illustrazione, e la cultura è diventata strumento per diffondere i valori di partecipazione democratica, integrazione e accessibilità. “Guarimba”, termine degli indios venezuelani, significa “posto sicuro”. E proprio questo è diventato il festival negli anni: un luogo di dialogo, confronto e condivisione di idee.

Giulio Vita, promotore dell’iniziativa, è nato in Italia ma ha trascorso la sua infanzia in Venezuela, dove ha studiato giornalismo. Dopo essere stato sequestrato e torturato dalla polizia durante una protesta contro il governo, ha deciso di tornare in Italia. Con Sara Fratini, illustratrice venezuelana, condivideva lo scetticismo verso i festival cinematografici, giudicati spesso poco autentici. Da questa riflessione è nata, quasi per gioco, l’idea di creare La Guarimba. Nel 2012, Giulio e Sara si sono trasferiti ad Amantea, il paese calabrese dei nonni di Giulio. Il festival, inizialmente dedicato ai cortometraggi, si è evoluto in un’Associazione Culturale, per poi essere riconosciuto come esempio di Innovazione Sociale e “esperienza di comunità”. Il progetto ha raggiunto importanti traguardi: una Media Partnership con Rai 4 e Rai Cinema, il supporto di istituzioni come l’Ambasciata degli Stati Uniti, dell’Ungheria, della Germania, del Canada e della Rappresentanza Generale del Governo delle Fiandre in Italia. Ha pure attratto sponsor nazionali e internazionali, insieme a partner locali che da anni contribuiscono a valorizzare il territorio. L’obiettivo è stato creare una rete che si integrasse nel tessuto sociale della comunità locale. E così è stato.

Per il secondo anno consecutivo, La Guarimba e Giulio Vita sono tornati in Venezuela, a San Blas, nel quartiere di Petare, considerato a lungo una delle favelas più pericolose dell’America Latina. «In questa realtà – racconta Giulio dal Venezuela – i bambini vanno a scuola solo tre giorni a settimana a causa degli stipendi minimi degli insegnanti, che non superano i 20 dollari al mese. Comprare materiale scolastico è un lusso per molte famiglie». Giulio, insieme al team arrivato dall’Italia, ha organizzato un laboratorio di cinema d’animazione e distribuito astucci con materiale scolastico, offrendo un aiuto concreto in una comunità dove anche un gesto semplice può fare la differenza.

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Il Venezuela sta affrontando una fase politica complessa, aggravata dalle elezioni presidenziali contestate dello scorso luglio. Nicolás Maduro è stato riconfermato presidente con il 51% dei voti, ma l’opposizione ha denunciato irregolarità e rivendicato la vittoria del proprio candidato, Edmundo González Urrutia. Le proteste che hanno seguito le elezioni sono state duramente represse, con numerosi arresti e vittime. Nonostante questo clima di tensione, dal 1 al 8 dicembre scorsi La Guarimba ha organizzato la seconda edizione del Festival Caribe Atómico a Caracas, proprio con l’intento di portare il cinema al Venezuela e il Venezuela al cinema. Giulio, Fortunato Valente di Mileto e Valeria Weerasinghe di Milano, hanno dato vita a un programma che includeva tour a piedi della città, laboratori di cinema nelle università e lezioni di cinema d’animazione per i ragazzi di San Blas. Anche in questa occasione, il gruppo ha portato materiale scolastico difficile da reperire in loco.

L’iniziativa è stata possibile grazie al sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura, del British Council, di donatori italiani e di partner locali che hanno reso fattibile il progetto. «Sicuramente questo non risolverà la situazione politica – ha raccontato Giulio – né la grave crisi sociale, ma non possiamo restare inerti. Tornare in Venezuela in un momento come questo, segnato da repressioni e dalla cancellazione di molte iniziative culturali, è stato fondamentale. Non dimentico che, in passato, con i soldi del Venezuela si è costruita mezza Amantea, e per questo sarò sempre grato».

di Daniela Malatacca (info@meravigliedicalabria.it)





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