Diffusi i dati del rapporto Irpet: nel 2023 una crescita dell’11%. Giani: “Risultato soddisfacente ma può migliorare”
TOSCANA — Con una crescita dell’11% nel 2023, il mercato degli appalti pubblici in Toscana gode di buona salute. “Un risultato soddisfacente ma che può essere migliorato” come sottolinea il presidente della Regione Eugenio Giani, e che è frutto anche della spinta impressa dai fondi del Piano Nazionale di ripresa e resilienza.
I dati, diffusi dalla Regione, sono quelli contenuti nel rapporto Irpet, l’Istituto regionale per la programmazione economica, che mette nero su bianco l’andamento del settore nel 2023.
Secondo quanto emerge dal rapporto, rispetto al 2022 si è osservato un aumento limitato all’attività amministrativa, rappresentata dal numero delle procedure avviate, (+11% in Toscana e +12% in Italia) mentre il valore complessivo delle risorse che transitano dal mercato del procurement in Toscana, pari a 8,7 miliardi di euro, si riduce sia in Toscana (-18%) che in Italia (-5%).
“I dati in nostro possesso – sottolinea Giani- ci parlano di un mercato regionale in buona salute, reduce in particolare da un biennio, quello 2022-2023, sostenuto anche dalla spinta del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dunque la flessione degli importi registrata nel 2023 non preoccupa e va valutata in una prospettiva di più lungo periodo”.
Le procedure esaminate sono quelle di importo pari o superiore ai 40.000 euro. In Toscana si registrano 1.501 procedure ogni milione di abitanti: dato al di sopra della media nazionale (1.379).
Rispetto all’anno precedente, nel 2023 si è registrata una flessione degli importi pari a circa 1 miliardo di euro (250 euro pro-capite). Un dato che, spiega la Regione, “E’ sostanzialmente conseguenza del fatto che nel 2022 è stata avviata, da Rete ferroviaria italiana, la procedura relativa alla realizzazione del sottoattraversamento fiorentino della linea Alta Velocità, per un valore di circa 1,1 miliardi di euro”.
“Aumenta il numero delle procedure avviate – aggiunge l’assessore con deleghe agli appalti e attività contrattuale e ai rapporti con gli enti locali, Stefano Ciuoffo – ma diminuisce l’importo totale. E’ stata buona la risposta alle nuove regole del Codice dei contratti, in vigore dall’inizio di quest’anno. E’ il segno di una pubblica amministrazione sostanzialmente efficiente e flessibile, la cui fotografia esce nitida dal rapporto curato dall’Irpet, che ringrazio. Un altro dato che mi piace evidenziare è quello che riguarda le amministrazioni comunali, che in Toscana registrano incrementi del 21% mentre sono le società a partecipazione pubblica e i concessionari di reti e infrastrutture che vedono una diminuzione del 56% degli importi dei lavori affidati”.
Un altro aspetto è quello del nuovo codice degli appalti che, spiega la Regione, può aver inciso sulla scelta della procedura di affidamento favorendo, in particolare, l’incremento del ricorso agli affidamenti diretti (che in Toscana si adotta, per ciò che riguarda i lavori pubblici, nel 44% dei casi) e la riduzione del ricorso a procedure competitive.
In Toscana, facendo riferimento al dato degli uffici regionali, sono ad oggi censiti progetti ammessi per 11.3 miliardi di euro a fronte di un importo del finanziamento da Pnrr e Piano nazionale investimenti complementari, di circa 8 miliardi.
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