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Torino ha perso l’inverno: l’allarme del rapporto “Lost Winter” #finsubito prestito immediato


Torino al centro di un allarme climatico globale. Secondo il rapporto “Lost Winter” di Climate Central, il capoluogo piemontese è una delle sei città al mondo che hanno perso fino a un mese di temperature sotto lo zero negli ultimi dieci anni. In pratica, l’inverno, così come lo conoscevamo, sta svanendo.

Il dato è impressionante: 30 giorni di freddo in meno ogni anno. Questo significa che le minime invernali, che un tempo scendevano regolarmente sotto lo zero, ora rimangono più miti, modificando profondamente il ciclo naturale della stagione. La colpa?

Torino non è la sola città italiana nella top 10: Verona è al 5° posto mentre Brescia è in 8° posizione. Milano è invece 25°esimasono tra le prime 50 città al mondo che hanno visto sparire il freddo invernale.

Le altre città italiane che hanno registrato più giornate invernali condizionate dal cambiamento climatico sono Trieste, Genova, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Roma, Venezia e Catania

Il riscaldamento globale causato dalle attività umane, in particolare l’uso di combustibili fossili come petrolio, carbone e gas metano.

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La perdita di giorni freddi non è solo una questione di statistiche. Nevicate sempre più rare si riflettono in una diminuzione della neve sulle montagne circostanti, compromettendo le riserve idriche e mettendo in crisi il turismo invernale. Gli operatori delle stazioni sciistiche, da Sestriere a Bardonecchia, lamentano stagioni sempre più brevi e incostanti.

Anche la salute pubblica ne risente: inverni meno rigidi favoriscono la proliferazione di parassiti come le zecche e le zanzare, aumentando i rischi sanitari per la popolazione. A questo si aggiungono allergie stagionali sempre più precoci, che mettono a dura prova il benessere dei torinesi.

Torino non è sola in questa crisi climatica. Il rapporto “Lost Winter” evidenzia che l’Europa è il continente che si sta riscaldando più velocemente, con temperature medie che crescono il doppio rispetto al resto del mondo. Città come Verona, Brescia e Milano registrano tendenze simili, posizionandosi tra le più colpite a livello globale.

In alcuni paesi, come la Lituania e la Danimarca, si perdono fino a tre settimane di freddo ogni anno. Questo trend mette in crisi non solo le attività umane, ma anche gli equilibri naturali: cicli di vita di piante e animali sono sconvolti, con conseguenze potenzialmente devastanti per gli ecosistemi.

La situazione è chiara: senza un’azione immediata per ridurre le emissioni di gas serra, i nostri inverni continueranno a scomparire. E con loro, perderemo non solo la neve e il freddo, ma anche le risorse vitali che questi garantiscono.

Torino, con la sua posizione strategica ai piedi delle Alpi, dovrebbe essere in prima linea nella lotta al cambiamento climatico. Ma il tempo stringe, e i dati del rapporto “Lost Winter” ci ricordano che ogni giorno perso equivale a un passo verso un futuro in cui l’inverno potrebbe diventare solo un ricordo lontano.

Nasce anche da questo dato allarmante la decisine di finanziare con 850mila euro di risorse provenienti dai Fondi Europei di Sviluppo Regionale 21-27 (FESR)  l’Osservatorio regionale sui cambiamenti climatici, uno strumento per indagare e descrivere i cambiamenti a livello regionale e locale, mappare i rischi sul territorio derivanti dai cambiamenti, fornire scenari per indirizzare le politiche della Regione.

«Per affrontare i cambiamenti climatici e i loro effetti, come l’aumento delle temperature e le ondate di calore, la siccità o, di contro, fenomeni estremi come le alluvioni– sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnatioccorre mettere in campo, accanto a bandi specifici già attuati dalla Regione con le risorse dei Fondi Europei di Sviluppo Regionale 21-27, di cui una quota importante è stata destinata proprio al contrasto ai cambiamenti climatici, anche politiche mirate sulla base di strumenti di monitoraggio scientificamente e tecnologicamente avanzati per prevedere anche impatti futuri. L’Osservatorio diventerà dunque un punto di riferimento per monitorare tutti i fenomeni climatici e fornire scenari per indirizzare le politiche regionali».

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L’Osservatorio avrà il compito di approfondire la conoscenza dei rischi correlati al clima e degli scenari di impatto e dovrà coinvolgere, in affiancamento alla Regione e ad Arpa Piemonte, altri soggetti che, forti delle proprie competenze specifiche, possano garantire un contributo concreto per il raggiungimento degli obiettivi della struttura. In sintesi: sviluppare attività interdisciplinare per supportare decisioni, pianificazioni e investimenti, finalizzati alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e a uno sviluppo resiliente al clima del Piemonte.

qui il report CLICCA





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