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SalvArti. In mostra a Milano 80 opere confiscate alla criminalità #finsubito richiedi mutuo fino 100%


Enrico Baj, Profilo (Serie “Personaggi e decorati”), 1964, olio e assemblage su tela damascata (inserti di ricami a filo metallico e plastica), 46,5 x 56,5 cm. Destinazione: Milano, Pinacoteca di Brera, sede di Palazzo Citterio, Ministero della Cultura Arnaldo Pomodoro, Disco – Con Sfera, 1986-2003, bronzo dorato, diametro 52 cm; cm 17 spessore ed. 8/8 Destinazione: Roma, Museo delle Civiltà, Ministero della Cultura

Dal 3 dicembre 2024 al 26 gennaio 2025, Palazzo Reale presenta SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche, un’esposizione che restituisce al pubblico una serie di opere d’arte contemporanea confiscate alla criminalità.

Sono infiniti i momenti da cui si può partire per raccontare una storia, anche se la storia in questione è una mostra d’arte. Sono poche, però, le vicende che possono permettersi di prendere avvio da due inchieste della polizia. La prima è scaturita da due indagini incrociate, svolte dal R.O.S. dei Carabinieri e dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, per una maxi-frode fiscale legata a una rete internazionale di riciclaggio. La seconda è frutto di una confisca a carico di un soggetto, pienamente inserito nel circuito della criminalità organizzata e stabilmente dedito ad attività economiche illecite.

Oggetto del sequestro, in entrambi casi, una serie di opere d’arte (oltre 80), che oggi compongono SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche, in mostra a Palazzo Reale. L’esposizione è dunque frutto delle confische che le forze dell’ordine hanno operato nei confronti di due soggetti, che avevano ottenuto i lavori con mezzi illeciti. Da lì ha inizio la nuova storia espositiva delle opere, restituite alla comunità e al pubblico grazie al progetto Arte per la cultura della legalità. Dopo la prima tappa a Roma, oggi la mostra è a Milano, prima di muoversi verso Reggio Calabria (a Palazzo della Cultura, dall’8 febbraio al 27 aprile 2025).

Un’occasione per ripercorrere le correnti artistiche dalla prima metà del Novecento fino ai primi anni Duemila, attraverso opere pressoché inedite. Tra queste, s’incontra il gruppo Novecento con Mario Sironi (Composizione astratta – Scena urbana con carrozzaMoltiplicazione II, prima metà del XX secolo), la Metafisica con autori quali Giorgio de Chirico (Piazza d’Italia, prima metà del XX secolo), e Carlo Carrà (Capanno sulla riva, 1955), la Transavanguardia di Sandro Chia (Ossa fossa cassa, 1990; Cupido, 1996), Enzo Cucchi (Autostrada del Pensiero, 1997), Mimmo Paladino e la Nuova scuola Romana con Bruno Ceccobelli, Piero Pizzi Cannella, Gianni Dessì, Nunzio Di Stefano, insieme a esperienze, quali l’astrattismo geometrico e informale, l’arte murale di Keith Haring (Kh mural, 1989), la land art di Christo e il genere del libro d’artista, come Cantata Bluia Libro dore di Pier Paolo Calzolari.

In mostra anche alcune opere scultoree: accanto al piccolo bronzo di Arnaldo Pomodoro (Disco, 1986/2003), artista di fama internazionale per l’arte monumentale pubblica, vengono proposte sperimentazioni più contemporanee, come i lavori di Michele Savini (Anello, 2008; Coniglio, 2009) realizzati con materiali inusuali come la gomma da masticare.

Gianni Dova Apparizione II, seconda metà del XX secolo olio su tela 40 × 30 cm Reggio Calabria, Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”
Gianni Dova Apparizione II, seconda metà del XX secolo olio su tela 40 × 30 cm Reggio Calabria, Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”
Arnaldo Pomodoro Disco - Con Sfera, 1986-2003 bronzo dorato diametro 52 cm; spessore 17 cm ed. 8/8 Destinazione: Roma, Museo delle Civiltà, Ministero della Cultura
Arnaldo Pomodoro Disco – Con Sfera, 1986-2003 bronzo dorato diametro 52 cm; spessore 17 cm ed. 8/8 Destinazione: Roma, Museo delle Civiltà, Ministero della Cultura
Giuseppe Migneco Venditore di pesce, 1972 olio su tela 70 × 55 cm Reggio Calabria, Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”
Giuseppe Migneco Venditore di pesce, 1972 olio su tela 70 × 55 cm Reggio Calabria, Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”

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