«Papà era un fuoriclasse della pasticceria, ma è sempre rimasto umile» #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

MONTEREALE – Saranno celebrate questo pomeriggio, 12 dicembre alle 15, nel duomo di Montereale Valcellina, le esequie di Marcello Roveredo, morto a 78 anni, pasticcere la cui fama raggiunse livelli nazionali. A soli 16 anni iniziò come garzone in alcuni laboratori della zona, maturando progressiva esperienza fino a quando, nel 1971, aprì quella che divenne negli anni la famosa pasticceria Marcello, arrivando ad estendere la propria fama a tutta la provincia di Pordenone e raccogliendo consensi anche tra molti clienti di quella di Udine, che arrivavano appositamente per assaggiare le sue creazioni. Sin da giovane si avvicinò al mondo della cioccolateria, sviluppando, nel contempo, il suo amore per i lievitati: famosi e molto ricercati furono i suoi panettoni.

La carriera

Negli anni seguì corsi di pralineria e cioccolateria nel Torinese, poi uno a Parigi e, infine, un prestigioso ciclo di lezioni, sempre in Francia, sul catering salato e le torte monumentali, iniziando a essere chiamato per eventi di portata nazionale, compresi numerosi matrimoni Vip. Ha anche partecipato ad alcune competizioni internazionali, conquistando persino la medaglia di bronzo alle Olimpiadi del cioccolato, nell’edizione che si svolse in Germania. Ha collaborato attivamente a molti eventi comunitari, sia in città, sia a Pordenone e ha dato un contributo fattivo alla politica di valorizzazione nell’ambito dell’Unione artigiani per la categoria dei pasticceri. «Anche se è sempre rimasto molto umile – lo ricordano i figli -, il papà aveva delle doti eccezionali nel mondo della pasticceria, riconosciute da tanti. Era un fuoriclasse che non dava mai a vedere la propria abilità e tutte le sue attività le faceva col cuore, perché veramente amava a 360 gradi quello che era il suo mondo». Cedette l’attività nel 2006 e cominciò ad insegnare alla Scuola alberghiera Ial di Aviano, con cui ha sempre collaborato, con Daniele Martinelli e con molti altri corsi anche al Villaggio del Fanciullo, dove impartiva lezioni di pasticceria e gelateria.

Il ricordo

«Non si tirava indietro quando c’era la possibilità di dare delle ricette – hanno aggiunto i figli – perché era un generoso e gli piaceva condividere il proprio sapere, tramandandolo, senza alcuna gelosia. Era una persona molto carismatica e bella, aveva sempre una battuta per tutti ed è riconosciuta per essere stata un altruista: ci ha cresciuto con la sua dolcezza».

La morte di Marcello lascia nel dolore la moglie Velma – che della pasticceria era l’insostituibile creatrice delle confezioni per i dolci -, i figli Kim Simone e Andrea. Eventuali offerte andranno devolute alla Via di Natale.