Piano di riequilibrio, la Corte dei conti dice sì #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

La Corte dei conti promuove il piano di riequilibrio del Comune. L’ente di Piazza del Popolo è definitivamente fuori dalla zona di rischio dissesto finanziario.

Dopo un’udienza durata un paio di ore a cui hanno preso parte la sindaca, Laura Nargi, l’assessore al bilancio, Alessandro Scaletti, e il ragioniere capo, Gianluigi Marotta, a margine di una breve Camera di consiglio, nel tardo pomeriggio arriva l’omologa della Sezione regionale di controllo per la Campania al piano di riequilibrio finanziario pluriennale approvato dal consiglio comunale il 21 agosto 2019.

Il deposito della deliberazione comprensiva delle vibrazioni sarà trasmesso successivamente, ma intanto a Piazza del Popolo si tira un sospiro di sollievo.

Se fino ad oggi il controllo della Corte dei conti è stato incentrato sulla capacità dell’ente a mantenere nel tempo gli impegni assunti all’atto di approvazione del piano di riequilibrio, arrivata dopo mesi in cui non era per nulla esclusa la mannaia del dissesto finanziario, con l’omologa del piano ci sarà la supervisione delle azioni messe in campo, un’attività di audit a cadenza semestrale. In sostanza con l’approvazione ottenuta ieri l’ente di Piazza del Popolo rientrerà in una gestione ordinaria delle proprie risorse finanziarie, riavrà la possibilità di accendere mutui, sbloccare definitivamente il capitolo assunzioni, fare investimenti partendo chiaramente da una disponibilità economica ridotta perché comunque soggetta al rispetto dei parametri adottati per ripianare i conti. Il Comune si impegna, a partire dal 2026 ed entro e non oltre il 2031, a saldare tutte le posizioni passive, quelle contratte tramite il Patto con il Governo, il recupero del disavanzo, le anticipazioni di cassa, il fondo anticipazione liquidità, il fondo di rotazione. A rafforzare le tesi dell’ente durante l’udienza di ieri a Napoli, il dirigente Marotta che ha relazionato sull’istruttoria dell’ultimo periodo, descritto numeri e azioni intraprese per rientrare gradualmente dal disavanzo accertato nel 2019 prima dal commissario prefettizio, Giuseppe Priolo, poi dall’amministrazione Festa. La Corte, in sostanza, ha validato il lavoro svolto in questi primi cinque anni durante i quali l’ente, pur essendo sub iudice, ha provveduto all’accantonamento di risorse ritenute, evidentemente, utili. Soddisfatta la sindaca Nargi: «Eravamo fiduciosi della decisione della Corte già al termine dell’udienza. L’approvazione è il risultato di un lavoro di anni per il quale vanno ringraziati gli uffici, guidati dal dirigente Marotta, che hanno lavorato bene, costantemente e in maniera proficua. In questi ultimi quattro mesi c’è stato un lavoro non stop, praticamente h24 per certificare dati, numeri, portare avanti interlocuzioni proficue che oggi hanno trovato pieno riscontro». Sensazioni positive già alla fine dell’udienza anche da parte del delegato alle finanze Scaletti, unico degli assessori tecnici che sarà riconfermato all’atto del rimpasto di giunta: «Fiducioso sin da subito perché la relazione fatta dal giudice istruttore Liuzzi mi è parsa positiva e perché ho avuto modo di appurare l’ottimo lavoro degli uffici». Un risultato non scontato, considerando che solo a febbraio scorso la stessa Corte aveva invece respinto la richiesta di riformulazione del piano di riequilibrio avanzata dall’ente perché, questa la motivazione, arrivata fuori tempo massimo.

Fondamentale per ripianare strutturalmente il disavanzo da 29 milioni, i 16 milioni di euro destinati ad Avellino dal Patto siglato con la presidenza del Consiglio dei Ministri insieme ad altri otto comuni. Due milioni all’anno fino al 2033, stando a quanto stabilito nel decreto di riparto delle risorse pubblicato dal Ministero dell’Interno all’indomani della vittoria di Nargi al ballottaggio.