“La giunta si ribelli col governo” #finsubito prestito immediato

Tra il 2025 e il 2029, in 5 anni, il governo nazionale taglierà le risorse per la Lombardia di 1 miliardo di euro. La denuncia arriva dal Partito democratico lombardo, mentre a Roma si inizia a discutere la Legge di Bilancio per il 2025. Un taglio definito “contributo alla finanza pubblica” scandito iniziando da 140,7 milioni nel 2025, per passare a 208,1 milioni nel 2026, 2027 e 2028 e finire con 228,99 milioni nel 2029: totale, 993 milioni di euro sulle spese correnti. A questa cifra, sempre sulle spese correnti, si aggiungono 406 milioni (sempre in 5 anni) che saranno tagliati ai comuni lombardi: 72,2 nel 2025, 79,1 nel 2026 e nel 2027, 90,2 nel 2028 e 85,3 nel 2029. Non è finita, perché altri tagli avverranno nel capitolo investimenti: 96 milioni tra il 2027 e il 2032 per la Regione, 1,1 miliardi ai comuni lombardi.

Un esempio di questi tagli è sulle metropolitane. Il prolungamento della M1 fino a Monza “perde” 7 milioni, la metropolitana leggera di Brescia ne “perde” 3. Questo per gli enti pubblici. La Lombardia subirà poi conseguenze nel suo tessuto imprenditoriale da altri provvedimenti, come il taglio dell’80% dei contributi per l’automotive o l’estensione della web tax alle piccole e medie imprese digitali. “Il governo ci porta alla recessione”, commenta il Pd della Lombardia in una nota.

“La Lombardia è una regione immobile, ce lo dice Bankitalia. Di fronte a questo immobilismo, il governo taglia ancora di più le risorse destinate alla Lombardia, a un territorio che ha già rallentato in maniera pazzesca rispetto alla sua capacità produttiva tradizionale e che, da locomotiva del Paese che era, oggi si troverà in una difficoltà ancora maggiore”, ha commentato Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd al Pirellone. “La Lombardia è come se avesse perso l’ambizione di essere locomotiva dell’Italia”, ha aggiunto Silvia Roggiani, deputata e segretaria regionale del Pd: “Ci saremmo aspettati una rivolta della giunta, ma per ora non c’è stata”.

Tagli all’efficientamento energetico

Per Antonio Misiani, senatore bergamasco e responsabile nazionale economia del Pd, “i dati Istat dicono che, nel terzo trimestre, l’economia si è fermata. Ci preoccupano una serie di scelte, come il taglio del fondo automotive dell’80%, il taglio drastico delle detrazioni per l’efficientamento energetico, per la ristrutturazione delle case, il sisma bonus, le detrazioni ordinarie, quelle che c’erano prima del superbonus”. Il taglio di queste detrazioni, che dal 65% scende anche fino al 30%, sarà “una mazzata per le imprese dell’edilizia e per le famiglie che, in ragione della nuova direttiva europea, dovranno affrontare delle spese per l’efficientamento energetico delle loro abitazioni”, commenta Misiani aggiungendo il “grave errore dell’estensione della web tax alle micro e piccole imprese del digitale”.