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Una giornata per riflettere sulla violenza di genere: in Provincia la mostra di Silvia Betti #finsubito prestito immediato


GROSSETO – “Fiorirò libera” è il titolo della mostra dell’artista grossetana Silvia Betti, che sarà inaugurata lunedì 25 novembre, alle ore 15, nella Sala Pegaso del Palazzo della Provincia di Grosseto, in occasione di un incontro pubblico durante il quale si susseguiranno riflessioni e interventi sulla violenza di genere, con la partecipazione di Francesco Limatola, presidente della Provincia; Anna Nativi, vicepresidente dell’associazione Olympia de Gouges; Laura Parlanti, consigliera di Parità. Modera Veronica Tancredi, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Grosseto. Interverrà anche l’artista Silvia Betti che spiegherà il significato della sua illustrazione dal titolo “No More, mai più”, che è stata scelta per la locandina del 25 novembre.

“Anche quest’anno la Commissione provinciale Pari Opportunità ha riunito in un unico calendario gli eventi realizzati sul territorio provinciale dalle Commissioni comunali Pari Opportunità per la giornata del 25 novembre – spiega Veronica Tancredi, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Grosseto – e abbiamo scelto di promuoverlo attraverso l’immagine realizzata da Silvia Betti. Da qui è nata l’idea di allestire la mostra ‘Fiorirò libera’ con le sue figure femminili, simbolo di libertà e rinascita personale. Dobbiamo continuare a lavorare in sinergia per diffondere una cultura della parità tra uomo e donna, in ogni ambito, affinché il rispetto e la libertà prevalgano su ogni forma di violenza”.

Tra i vari argomenti che saranno affrontati durante l’inaugurazione della mostra, si parlerà anche del tavolo di co-progettazione per il contrasto alla violenza economica, promosso da Olympia de Gouges, al quale hanno aderito vari soggetti: Arti – Centro per l’impiego, il Coeso, Banca Tema, la Consigliera di Parità, le associazioni di categoria e diverse cooperative sociali.

Sono stati invitati anche alcune studentesse e studenti della classe 5°E del liceo scientifico Pietro Aldi che spiegheranno il loro progetto “Safenest” per proteggere le donne all’interno delle città, con l’installazione di cabine di protezione collegate alle forze dell’ordine, selezionato al concorso “IdeArti” promosso da Cna. Con loro ci sarà la dirigenza scolastica e Cna. La consigliera comunale Gabriella Capone, nonché componente della Cpo provinciale, parlerà della sua proposta di introdurre un’aggravante al reato di violenza sessuale per la ripresa e diffusione on line dello stupro.

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La mostra

“Quasi tutti i miei lavori – spiega Silvia Betti – si ispirano al concetto di rinascita, dove la fioritura diventa una potente metafora di guarigione, rispetto di sé e riscatto, che si realizza anche attraverso il dolore e le ferite. Per il 25 Novembre il messaggio che desidero trasmettere è quello di una rinascita continua, di un qualcosa che cresce più forte, più splendente, nonostante le prove e i dolori. Per le donne che sono sopravvissute, la mia opera vuole essere un invito a riconoscere la propria forza e bellezza, a non dimenticare chi sono davvero. Per coloro che non ce l’hanno fatta, è un omaggio al loro sacrificio, affinché il loro dolore non venga mai dimenticato e simili tragedie non abbiano mai più a ripetersi”.

La mostra resterà visitabile fino al 2 dicembre, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 17. Ingresso libero.

Silvia Betti nasce a Grosseto nel 1977. Intraprende studi in lingue e letterature straniere che l’hanno portata a viaggiare molto, in seguito anche per lavoro. Da sempre appassionata di parole e immagini, sognatrice per vocazione, dal 2011, quando è diventata mamma per la prima volta, ha intrapreso una nuova e diversa avventura lavorativa, dedicandosi a ciò che l’appassionava da sempre. Il suo percorso è stato segnato da una lunga crescita personale, fatta di errori, riflessioni e ripartenze, che le hanno permesso di definire uno stile unico, poetico e delicato. I soggetti che maggiormente la ispirano sono quelli femminili e floreali, che diventano metafore di un mondo onirico, ricco di emozioni e suggestioni. Negli anni ha instaurato collaborazioni con diverse realtà locali, come Nuova Libreria, Erboristeria Menta & Rosmarino, Palextra, Collettivo Clan con il progetto Trame.





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