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Arrivi, presenze e pernottamenti. Stiamo ai dati, più che alle polemiche. I dati sull’afflusso turistico nella nostra città, pubblicati dalla Regione, genereranno senz’altro il consueto dibattito. Ma, guardando i numeri dei primi otto mesi di quest’anno, il quadro che emerge è tutt’altro che a tinte fosche. Salvo il numero di arrivi rapportato al 2019. Per il resto, i dati sono in crescita e in particolare sono in crescita quelli legati alle presenze: l’indicatore in base al quale si genera, davvero, il valore aggiunto per il territorio.
Ebbene, le presenze turistiche in città – nei mesi presi in considerazione, da gennaio ad agosto – segna un +5,3% (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) che ci colloca al primo posto in Regione, esclusa Bologna. Anche rispetto al 2019, pre pandemia, siamo al +2,9%. Anche questo un dato in controtendenza rispetto a quello regionale che invece segna una decrescita di 1,6 punti percentuali. Di più. Il dato ferrarese rapportato all’anno precedente ci colloca al primo posto anche tra le località della Destinazione Romagna, di cui fanno parte oltre a Ferrara anche Ravenna, Forlì e Rimini Quest’ultima, in termini di presenze (ossia i pernottamenti) , segna un +3,9% ma un – 8,8% rispetto al 2019. Forlì addirittura, rispetto al 2023, segna un -0,6%. Bologna, lo scriviamo per dovere di cronaca, segna un +8% di presenze rispetto all’anno scorso e – dato record – si è quantificato un incremento turistico (in termini di pernottamenti) di oltre 25 punti percentuali rispetto al 2019. Un vero e proprio boom. Anche Ravenna, ormai la nostra città ‘sorella’ a cui saremo sempre più legati non solo in virtù della fusione delle Camere di Commercio ma anche una volta approvata la Zls, cresce meno di Ferrara in termini di presenze. In particolare, nel 2024 ha registrato un +3,3% rispetto all’anno precedente e un 1,2% in più rispetto al 2019. Modena, rispetto allo scorso anno, registra un incremento tutto sommato contenuto, che si aggira attorno ai quattro punti percentuali, mentre rispetto al 2019 la crescita è stata poderosa: il 12,4%. In questo scenario, in cui il valore di crescita delle presenze – e quindi dei pernottamenti – a livello Regionale cresce del 3,6%, la nostra città si colloca al di sopra.
E questi numeri, benché – come detto in premessa – non tutti positivi in particolare per quanto concerne gli arrivi (sul 2019 si registra un -26,5%), danno il la all’assessore al Turismo, Matteo Fornasini, di formulare alcuni ragionamenti. “Lo scorso anno – spiega l’amministratore – il comparto turistico ha generato qualcosa come 130 milioni di euro di valore aggiunto per la nostra città. Abbiamo visto, in base a dati oggettivi stilati dalla Regione, che i numeri ci danno ragione. Non solo: i pernottamenti sono aumentati non solo in termini assoluti, ma anche come numero di notti passate dai singoli turisti o dai gruppi nelle strutture ricettive ferraresi”. Il che, prosegue Fornasini, “significa che la qualità turistica si sta alzando: è sempre di più un turismo alto spendente, che passa due notti e mezzo in città rispetto alla notte e mezzo che passava nel 2019”. “Siamo consapevoli – ammette l’assessore – che ci siano ancora ampi margini di miglioramento. Tant’è che questo non è un approdo, ma un punto di partenza. Detto questo, però, confermo la volontà di questa amministrazione di continuare in particolare a lavorare con gli operatori privati – In Ferrara, in primis – per contribuire al rafforzamento ulteriore dell’attrattività turistica del nostro territorio. Il primo tavolo di lavoro, che convocherò prossimamente, sarà dedicato al bando Unesco che porterà un milione di euro in città e non solo”.
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