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“Non ci sostituiamo al ministero, che puntualmente monitora la situazione della pubblica sicurezza sul territorio. Quello che diffondiamo è un contributo di Confcommercio sul sentiment delle imprese. In particolare di quelle dei pubblici esercizi che lavorano in orari diversi da quelli del commercio e sono a stretto contatto con una platea più ampia di popolazione”. Giovanni Da Pozzo, vicepresidente nazionale e presidente provinciale di Confcommercio Udine, si esprime in questi termini sull’indagine “Microcriminalità nel Comune di Udine, l’impatto sociale ed economico sulle imprese” realizzata dall’associazione di categoria che presiede e riferita agli ultimi due anni, in collaborazione con Format Research, rappresentata per l’occasione dal direttore scientifico Pierluigi Ascani. L’obiettivo per Da Pozzo è chiaro. “Quello che ci interessa, anche stavolta, non è la protesta fine a sé stessa, ma cercare assieme a istituzioni e forze dell’ordine una soluzione di sistema”.
Maggior timore in bar e ristoranti
Dallo studio si evince che il 40% degli imprenditori intervistati (210 persone) rileva un peggioramento rispetto al passato riguardo alla propria sicurezza quando svolge il proprio lavoro. Gli operatori dei pubblici esercizi sono i più preoccupati. Negli ultimi due anni secondo l’opinione delle imprese che operano sul territorio sono aumentati i gruppi di giovani con atteggiamenti molesti, le risse e gli schiamazzi, i furti, i taccheggi, gli atti di vandalismo e le aggressioni.
Le preoccupazioni principali
Il 39,4% degli imprenditori che operano nel territorio di Udine città teme molto o abbastanza che la propria impresa possa essere esposta a fenomeni criminali quali furti, rapine, atti vandalici, aggressioni, violenze. Anche in questo caso sono i bar, i ristoranti, i pubblici esercizi in generale a risultare più preoccupati. Ciò che maggiormente preoccupa le imprese del commercio e dei pubblici esercizi cittadini sono i furti (38,7%). Seguono le truffe e le frodi informatiche (28,0%) e le aggressioni (24,0%).
Fiducia nello Stato, denunce e segnalazioni
Quasi il 59% circa degli imprenditori ritiene “molto” o “abbastanza” grave il problema dell’esposizione delle imprese del commercio al dettaglio, dei bar, dei ristoranti, al rischio di rapine, violenze e atti di vandalismo. Immaginando di trovarsi vittime di atti criminali, il 62,7% delle imprese sporgerebbe denuncia, il 42,0% segnalerebbe la situazione alle forze dell’ordine. Commercianti, bar, ristoratori hanno fiducia nell’azione dello Stato.
Investimenti in sicurezza
L’80% degli imprenditori coinvolti nello studio ha investito nella sicurezza. Tra le misure messe in campo prevalgono i sistemi di allarme antifurto e antirapina (52%) e la video sorveglianza (47,3%).
Il pensiero istituzionale
Forze dell’ordine e istituzioni hanno risposto presente all’incontro divulgativo. A prendere la parola sono stati il prefetto – Domenico Lione – e il sindaco, Alberto Felice De Toni. Per Confcommercio, oltre a Da Pozzo, ha partecipato anche il presidente mandamentale Giuseppe Pavan. “Truffe e frodi informatiche creano meno tensione sociale, ma sono tra i campanelli d’allarme principali per la nostra sicurezza. Lo testimoniano i dati ufficiali (emersi anche dall’ultima analisi de Il Sole 24 Ore)” ha spiegato il prefetto Lione, che ha specificato che “lì è necessario investire molto, perché per sanare quelle criticità c’è bisogno di risorse”. Lione non sottovaluta però il “leggero aumento dei crimini” e gli episodi che si riferiscono alle risse, “che producono allarme e incidono sul livello della qualità della vita”. Per questo è necessario “incidere ancora di più, anche se va tenuto in considerazione il fatto che le forze di polizia fanno un grande sforzo capillare sul territorio grazie alla loro presenza costante”. Da sottolineare per Lione anche iniziative come “le guardie giurate sugli autobus”, tenendo sempre in considerazione il fatto che “l’arma vincente non è la repressione”. “Ringrazio tutti gli attori impegnati nella tutela della sicurezza – ha spiegato il sindaco De Toni – . Il giorno dopo il mio insediamento ero già attivo al tavolo sulla sicurezza in Prefettura. Abbiamo da subito deciso di ampliare corpo di Polizia locale, abbiamo preso una decina di nuovi agenti che tra poco cominceranno a lavorare dopo aver completato la formazione, abbiamo pensato la sicurezza partecipata, sono stati attivati gli street tutor, la Regione ci ha dato una grandissima mano con gli steward”. “Sul tema dei minori non accompagnati – ha proseguito De Toni – è vero che serve maggiore impegno e posso dire che abbiamo la massima attenzione. C’è stato poi un forte aumento delle pattuglie dopo il triste episodio della morte di Tominaga. Qualche risultato lo abbiamo ottenuto. Siamo al servizio di cittadini e categorie economiche”. “Il successo – ha chiuso il sindaco – nasce dalle alleanze e noi siamo molto uniti”.
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