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Dal 25 ottobre al 3 novembre. Sono le date dell’edizione 2024 della Fiera dei morti di Catania. Anche quest’anno si terrà nel parcheggio scambiatore dell’Amts di Fontanarossa, nella zona Sud del capoluogo etneo, e conterà un numero minimo di 150 stand. La procedura di «affidamento in concessione» dell’organizzazione di quest’anno è partita l’11 settembre. Il giorno successivo, il 12, si è celebrata al tribunale di Catania la prima udienza del processo sul presunto sistema di corruzione nelle manifestazioni fieristiche nel territorio comunale. Inclusa, naturalmente, la Fiera dei morti.
Coincidenze temporali a parte, l’attenzione attorno alla gara è quella di ogni anno. L’avviso scadrà dopodomani, il prossimo 25 settembre. Chi volesse partecipare, quindi, ha avuto due settimane per presentare l’offerta. Al rialzo rispetto alla base d’asta di 35mila euro. Nel 2023, era 37.400 euro. Chi puntasse all’aggiudicazione della concessione, quindi, dovrà pagare Palazzo degli Elefanti più di questa cifra. «Tale importo – si legge nel disciplinare – è conseguente a una stima dell’importo che si dovrebbe versare per l’occupazione dell’area destinata all’allestimento della Fiera che è di circa duemila metri quadrati, per una tariffa pari a 1,49 euro al metro quadrato; pertanto si è stimato un valore di 2.980 euro al giorno da moltiplicare per il numero dei giorni di svolgimento dell’evento».
Del resto, il valore stimato della concessione è ben più alto: centomila euro, tenendo conto del consueto grande numero di presenze alla Fiera e del ricavato medio delle edizioni precedenti. Tra i requisiti di partecipazione, oltre a un fatturato minimo annuo pari o superiore al valore della concessione (e quindi a centomila euro), c’è anche «avere effettuato almeno due “Servizi di organizzazione di fiere ed esposizioni” nell’ultimo triennio per pubbliche amministrazioni o privati». Una richiesta tecnica, quest’ultima, che ricompare dopo che, negli ultimi due anni, dopo lo scandalo corruzione, l’unica richiesta tecnica riguardava il fatturato.Nonostante tutto, inchieste giudiziarie e ampliamento della platea di partecipazione, ad aggiudicarsi la gara per dieci anni sono sempre state le stesse persone: la famiglia Coglitore. Prima con la società Essece srl e, nel 2023, con la ditta individuale Arturo Coglitore. A marzo 2022 la procura di Catania aveva chiesto il rinvio a giudizio per quest’ultimo, per suo figlio, per l’ex direttore delle Attività produttive del Comune di Catania, e per l’ex funzionario Giuseppe Fichera. Erano tutti accusati di avere turbato la gara per la Fiera dei morti 2019. Due persone sono state prosciolte, mentre Coglitore e Fichera sono stati mandati a processo per corruzione. Il primo in qualità di corruttore, il secondo di corrotto.Il processo sul dominio nel settore fieristico municipale, secondo l’accusa ottenuto in maniera illegittima, è appena cominciato. Nel frattempo, però, l’amministrazione comunale etnea deve pensare alla Fiera di quest’anno. Tra qualche giorno, dunque, si saprà se questa è l’edizione che infrange un monopolio decennale oppure no.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
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