Quattro condanne e dodici assoluzioni. Si è chiuso così nei giorni scorsi, dinanzi alla Seconda Sezione Penale Collegiale del Tribunale di Salerno, il processo in primo grado su una maxi truffa da 5 milioni di euro ai danni dello Stato e dell’Unione Europea per ottenere carburante a prezzi agevolati per uso agricolo e percepire finanziamenti comunitari destinati a sostenere il comparto agroalimentare che nel 2013 portò all’esecuzione di 20 arresti da parte dei carabinieri del Nucleo Antifrodi di Salerno.
Condannati a due anni e sei mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali, per truffa, coazione alla Pubblica Autorità e falsità materiale, sono stati Matteo Barrella e Vincenzo Abate, entrambi titolari di imprese agricole fantasma. Stessa condanna a Giovanni Avagliano, per falsità materiale, quale addetto al trasporto e alla distribuzione del carburante. Gioacchino Campanile, procacciatore d’affari e addetto alla vendita, è stato condannato a 2 anni e 3 mesi per falsità materiale. Per altri capi di accusa contestati, invece, è subentrata la prescrizione, essendo fatti risalenti al 2009 e 2010.
Assolti perché il fatto non costituisce reato Barbara Autuori, Giuseppe Barbato, Vincenzo Di Martino, Giovanni Gaeta, Fabrizio Marchese e Marco Raimondi. Prescrizione subentrata, invece, per Giuseppe Maiorino, Alfredo Malandrino, Antonietta Meloro, Sandro Pocorobba e Gabriele Garofalo, considerato promotore ed organizzatore dell’intera struttura. Quest’ultimo, tra l’altro, è stato coinvolto anche in un’altra vicenda sul contrabbando di gasolio, a Trento, per la quale ha patteggiato una pena di due anni e quattro mesi.
L’unico assolto per non aver commesso il fatto è stato l’ex impiegato dell’Ufficio Macchine Agricole della Provincia di Salerno, Ferdinando Costa, accusato di essere il consulente giuridico e tecnico-contabile del sodalizio criminale.
Nel corso dell’indagine, a suo tempo, i militari salernitani del Nucleo Antifrodi avevano accertato l’esistenza di un vero e proprio circuito affaristico che fruttava illegalmente delle agevolazioni sull’uso del carburante agricolo truffando lo Stato, per un ammontare complessivo stimato in circa 5 milioni di euro, corrispondenti all’accisa sottratta.
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